Niccolò Bettarini e l’aggressione del mese scorso

In merito all’aggressione Niccolò Bettarini ha raccontato:

“Non sono uno che passa il sabato a casa. all’Old Fashion ho festeggiato anche il mio diciottesimo, è un locale dove mi son sempre divertito e sentito protetto, così quel sabato avevo deciso di andarci con la mia compagnia. Al momento di uscire, era quasi mattina, ho notato con la coda dell’occhio le solite baruffe, routine tipiche della movida milanese all’uscita dei locali. La mia migliore amica, Zoe, ha iniziato a chiamarmi, urlandomi che stavano picchiando il nostro amico Andrea, un pr e organizzatore di eventi che conoscevo da parecchio tempo a cui Zoe era legatissima. Tre ragazzi lo accerchiavano e così mi sono buttato su di loro per difenderlo. Da lì è iniziato il finimondo. È stato un istinto di protezione fortissimo che non avrei potuto reprimere. Non sono tipo da pormi domande se c’è di mezzo un amico, darei la vita per i miei amici. E infatti stavo per perderla, la vita Sono arrivati altri ragazzi, ci hanno aggredito, anzi ‘mi’ hanno aggredito: ero cosciente, ricordo tutti i particolari, ho sentito che mi avevano riconosciuto e che ‘volevano ammazzarmi’ perché sapevano chi fossi.”

Niccolò Bettarini ha poi concluso dicendo:

“Erano dieci, ho tentato di difendermi e parare i loro colpi. Mi ricordo di essere caduto a terra a un certo punto e Zoe si è buttata sopra di me per proteggermi da quella furia di violenza. Non si sono fermati, l’hanno riempita di calci: loro volevano la mia vita, mi era chiarissimo. Sono tutte persone che hanno un passato di crimini e risse”.

Un grandissimo auguri a Niccolò per una pronta guarigione.

Indietro