Nichi Vendola e il compagno in crisi per i pannolini
Pare che Nichi Vendola sia in preda a una crisi di coscienza. No, non dipende dalle critiche che gli sono…
Pare che Nichi Vendola sia in preda a una crisi di coscienza. No, non dipende dalle critiche che gli sono piovute addosso dopo che col suo compagno Eddy Testa, ragazzo canadese di circa 20 anni più giovane di lui, è diventato papà di Tobia Antonio, bebè nato di tre chili in una clinica californiana da madre surrogata.
I problemi di Vendola riguarderebbero il suo personalissimo ruolo attivo di papà, nello specifico: come diamine è faticoso cambiare pannolini. Sì, perché il presidente di Sel, per scelta etico-ecologica, userebbe solo pannolini lavabili: verdi ed eco, realizzati con materiali naturali, come bambù e cotone biologico, che non provocano allergie e irritazioni nei piccoli e permettono di salvaguardare l’ambiente e risparmiare (perché, da uno studio fatto dallo stesso Vendola quando era governatore della Puglia, nei primi due anni di vita un bimbo viene cambiato circa 6.000 volte, ogni pannolino monouso costa circa 0,25 centesimi, per una spesa di circa 1500 euro, contro i solo 400 euro dei pannolini verdi).
Questa scelta ecosostenibile, però, ha varie controindicazioni pratiche che Vendola pare stia scoprendo solo ora. Fonti vicine all’ex governatore della Puglia lo descrivono in difficoltà quando deve ripulire il cotone biologico, le macchie non andrebbero del tutto via e il piccolo Tobia Antonio si ritroverebbe con addosso pannolini non immacolati.
Senza considerare che tra metti, togli, lava e rimetti, Vendola e il compagno avrebbero ritmi da lavanderia specializzata. Sembra che Eddy sia già andato ad acquistare pannolini usa e getta. E Vendola? Anziché opporre uno dei suoi infiniti sermoni filosofici, avrebbe banalmente girato la testa dall’altra parte, lasciando l’amato Eddy libero di cambiare il pannolino eco con quello normale. Una crisi di coscienza non da poco per Vendola, che pare persino tentato dall’essere lui stesso a usare i pannolini normali.
L’ex governatore non avrebbe invece i grattacapi comuni per altri neo papà, come ad esempio tener fermo il bimbo, stringere e chiudere bene i pannolini per evitare fuoriuscite. Queste questioni le avrebbe già risolte col suo approccio teorico, seguendo per mesi corsi con puericultrici specializzate.