Arriva una rivelazione di un atleta sul villaggio olimpico: “Alle Olimpiadi si fa ses*o? Mai avuti così tanti rapporti in vita mia”.

Olimpiadi, la rivelazione di un atleta

Le Olimpiadi sono un evento che ci regala tantissime emozioni, ma anche delle polemiche e delle curiosità. In questo evento sportivo, dove ognuno degli atleti presenti, cerca di dare del suo meglio per raggiungere l’obiettivo finale, rincorso dopo tanto duro lavoro. Ma ci sono dei momenti di svago? Dentro al Villaggio Olimpico ci sono diversi spazi dedicati agli atleti, dalla zona relax alla parte dedicati ai giochi ricreativi.

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C’è chi invece preferisce lasciarsi andare alla passione e usufruire dei preservativi (bel 300 mila tra quelli distribuiti in tutto il villaggio agli atleti delle Olimpiadi di Parigi. Sebbene alcuni sportivi abbiano lamentato come all’interno della struttura ci siano delle cose che non funzionano correttamente o assenti (pensiamo all’aria condizionata), pare anche che si tratti di un posto in cui gli atleti ne approfittino per dedicarsi al proprio partner.

Stando a quanto riportato da Sky News pare che alcuni sportivi, mettano fuori dalla maniglia delle porte dei calzini, un modo come un altro per far capire che non si deve disturbare.

A Bild l’ex atleta Susen Tiedtke ha fatto delle dichiarazioni molto precise: “Il sesso è sempre stato un ‘problema’ presente nel villaggio. Gli atleti sono al massimo della forma fisica alle Olimpiadi. Quando la competizione è finita, vogliono liberare la loro energia“.

Dello stesso avviso anche Matthew Syed, ex giocatore di ping pong che al The Times ha detto di aver ricevuto spesso molte domande a riguardo. E la risposta è stata molto semplice: “Mi chiedono spesso se il villaggio olimpico sia la festa del sesso come si sussurra… Io rispondo sempre: sì ed è tutto giusto”.

Sempre l’ex sportivo ha dichiarato che alle sue prime Olimpiadi nel 1992 si è lasciato andare molto spesso: “Ho fatto sesso più spesso in quelle due settimane e mezza che nel resto della mia vita fino a quel momento. Vale a dire due volte (…). Barcellona era, per molti di noi vergini olimpiche, tanto una questione di sesso quanto di sport”, ha concluso.