Paolo Ruffini, “one man show” al Pineta in occasione del Ponte di Pasqua. Nella discoteca della Riviera romagnola non sono mancati tronisti e “gieffini” , ma il vero mattatore è stato il comico toscano. Durante la fashion-dinner ha intrattenuto la platea con l’abituale e travolgente simpatia.

Poi, nel privè, per un attimo, ha accantonato l’anima più frivola del comico, sorprendendo tutti con una lectio magistralis su cyber-bullismo, cultura della sicurezza ed educazione alla socialità: “Quando vengo al Pineta – ha detto Ruffini – mi piace soffermarmi, in particolare, sul dietro le quinte, ovvero sulla grande capacità di quei professionisti dell’entertainment che, ogni sera, curando la logistica nei minimi dettagli, riescono a garantire eventi sempre perfetti. Troppe volte siamo portati a vedere le discoteche come luoghi del divertimentificio di massa, dove la gente entra, si sballa e fa ciò che vuole. Qui invece vedo sempre grande organizzazione, divertimento di qualità ed occasioni di aggregazione. Vuol dire che, dietro ad un’idea imprenditoriale vincente, c’è anche il desiderio di proporre una nuova cultura dello svago”. 

Ruffini – classe 1979 – è sempre stato molto attento alle nuove generazioni: “E’ la prima volta nella storia dell’umanità – ha spiegato – che un giovane si trova a vivere in due universi paralleli. C’è la vita reale, quella della scuola e del lavoro, e c’è la vita-social, quella che scorre su facebook ed instagram e che ha lo stesso impatto sulla crescita dei ragazzi. Anche per gli educatori è uno scenario inedito che propone situazioni e problematiche del tutto nuove. E’ un aspetto che non va giudicato, ma compreso e – laddove possibile – riportato su una dimensione più equilibrata”.

Poi, prima di congedarsi (“Non ho più il fisico per fare le 4 del mattino”) ha elogiato la tipica ospitalità romagnola: “Quando si parla di politiche dell’accoglienza – ha detto – siete dei veri maestri. Questa è una comunità laboriosa, con idee imprenditoriali sempre innovative, ma ciò che adoro dei romagnoli è la sensibilità umana, quella capacità innata di farti sempre sentire a casa”. 

“E’ sempre bello ospitare personaggi di questo livello – ha detto a fine serata il pierre Andrea Fox Guidi – Paolo Ruffini è un artista di livello assoluto ed anche una persona con un’intelligenza davvero stimolante”. A fine serata, Ruffini si è intrattenuto a lungo con il manager Ale Piva, al quale lo lega la comune amicizia con Francesco Facchinetti: “Si è parlato di lavoro – ha detto Piva – e chissà che, in futuro, non si possa collaborare assieme”. 

Infine, grande soddisfazione ha espresso ieri il direttore del Pineta Pietro Biagi: “Per il locale è stata una tre giorni molto buona. I ‘pienoni’ di Pasqua sono il viatico migliore per la nostra stagione che, ancora una volta, si annuncia molto incoraggiante”. 

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