La dottoressa Rosa Giannatiempo è esperta in medicina estetica, tricologia e più in generale benessere della donna. Da alcuni anni si interessa di alopecia androgenetica seguendo i suoi pazienti con intervento chirurgico, tecnica FUE (Follicular Unit Extraction).

Specializzata in anatomia patologica, ha successivamente perfezionato gli studi in Dermatopatologia. È attualmente Responsabile dell’Unità Semplice Dipartimentale (USD) del Servizio di Anatomia Patologica dell’Ospedale Evangelico Betania di Napoli.

Esercita la sua professione anche a Salerno e Firenze.

Intervista alla dottoressa Giannatiempo

Dottoressa Giannatiempo, lei ha seguito molti corsi di perfezionamento in Medicina estetica. Come ha iniziato la sua carriera?

Non nascondo di aver subito una certa influenza quando ho letto per la prima volta la famosa poesia “If” del poeta inglese Joseph Rudyard Kipling. L’autore si rivolge al proprio figlio chiedendogli di scegliere se intraprendere la carriera medica. Mi sono rivista soprattutto nella tenacia e nella determinazione. Ho intrapreso gli studi in Medicina
e Chirurgia presso l’Universita di Napoli e mi sono laureata con il massimo dei voti.

La medicina estetica è prima di tutto una passione, una vocazione che risponde a un unico obiettivo: aiutare le persone a sentirsi meglio con sé stesse, in armonia con il proprio corpo. Inizialmente decisi di promuovere dei protocolli che davano risultati visibili, senza alterare le proporzioni del viso.

Scelsi come primo trattamento viso un MD di prima classe denominato PRX-T33, un biorivitalizzante non iniettivo, destinato esclusivamente alla classe medica. È un prodotto estremamente versatile, perché può essere utilizzato da solo o in associazione alle più comuni tecniche di medicina estetica per potenziarne i risultati. Era il 2012, e a oggi è il trattamento che propongo inizialmente alle mie pazienti. La combinazione di PRX-T33 con filler botox valorizza in modo eccellente il risultato finale.

Quali i principali trattamenti che offre nel suo ambulatorio?

Presso il mio studio si effettuano molti trattamenti in combinazione con il PRX THERAPY. È il primo trattamento che propongo, perché potenzia e rende migliore il risultato che voglio raggiungere.

PRX Therapy: cosa conviene sapere

Come valuta il PRX-T33?

Le racconto come ho iniziato a utilizzare PRX. Quando inizi l’attività in medicina estetica, temi di poter fare danni. Così mi approcciai a una ricerca spasmodica al fine di trovare un trattamento che potesse farmi conoscere meglio dalle mie pazienti, che potesse dare un risultato visibile e allo stesso tempo portasse un evidente beneficio alla cute con luminosità, turgore e compattezza del viso, senza arrecare danni e tensione alla mia persona.

Conobbi PRX-T33, una combinazione di un agente caustico (acido tricloracetico con effetto peeling medio) e un acido depigmentante (acido cogico) per avere una cute luminosa sbiancata e levigata. Le pazienti iniziarono a richiederlo per il fine settimana, in quanto il risultato dava un aspetto fresco e riposato, una luminosità straordinaria, e le rugosità venivano ridotte.

La considero una tecnica non invasiva, capace di regalare importanti risultati, può essere svolto in ogni periodo dell’anno. Non vengono usati aghi, non si sente dolore. Una scelta non impegnativa, ma premiante. È da provare tutta la linea Wiqo, in modo particolare il ringiovanimento delle aree intime con PRX Lady.

Cosa pensano le sue pazienti?

Mi fanno sentire amata, voluta bene. E se la medicina estetica dà ottimi risultati, il messaggino di chi, titubante, ha bussato alla mia porta quasi intimorito per poi ritrovarsi una persona nuova non ha prezzo. Ovunque andiate, però, scegliete sempre professionisti dalla comprovata preparazione.

a cura di Ilenia Menale