Pathos: la casa editrice torinese ‘si racconta’ in un’intervista
I fondatori della casa editrice torinese Pathos si raccontano sulle pagine di Novella 2000: ecco il segreto del loro successo.…
I fondatori della casa editrice torinese Pathos si raccontano sulle pagine di Novella 2000: ecco il segreto del loro successo.
Pathos Edizioni è una piccola casa editrice indipendente di Torino, che sfida l’eterna crisi del mondo dei libri con coraggio, sorriso e grandi capacità. Abbiamo incontrato Luigia Gallo (editor e impaginazione), Claudio Sturiale (graphic design) e Davide Denegri (direttore editoriale).
Come nasce Pathos?
“Per caso, nel 2016. Un giorno qualunque entra nel nostro negozio, un Centro Stampa che gestivamo da 18 anni, Luigi Bollani, docente di Statistica della Facoltà di Economia di Torino e Cuneo e della Scuola di Amministrazione Aziendale. Voleva pubblicare con noi il suo libro ‘Statistica per l’Azienda’ perché sapeva dei nostri omaggi a una fondatrice dell’Associazione ‘Kirua Children Onlus’, che opera in Tanzania.
Ci racconta in breve del progetto e ce ne innamoriamo. Nel giro di poco apriamo la Pathos Edizioni che, oltre al nome aulico greco, è anche il nome del cagnolino che per 15 anni ha vissuto con noi e ci aveva appena lasciato. Grazie alla collaborazione con i docenti Bollani e Bottacin ogni anno, da 5 anni, continuiamo a contribuire con una donazione destinata al progetto e di questo siamo molto fieri”.
Quante collane comprende il vostro catalogo?
“Rispondo con una domanda: quante ce ne possono essere? Il nostro distributore ci ha soprannominati gli ‘schizofrenici dell’editoria’. Abbiamo recentemente fatto un restyling del sito che ha le sembianze di una metropolitana, con le linee che corrispondono alle collane. Diciamo che a prima vista sembra la metro di Londra.
L’idea di essere settoriali e ‘specializzati’ in qualcosa non ci piace. Spaziamo dalle storie di vita vissuta alle poesie, dal noir al fantasy, dal romanzo al saggio, e se riusciremo ce ne inventeremo di nuovi”.
Come scegliete titoli e autori?
“Cerchiamo scritti che subiscano contaminazioni di generi diversi, senza preclusioni. Purché ci sia originalità e pathos, ovviamente”.
Come scegliete le vostre copertine?
“Quello della creazione della copertina è uno dei momenti che più amiamo. Viene gestita dalla redazione, ma sempre con il parere favorevole dell’autore e ascoltando anche i suoi suggerimenti. La copertina è il trailer del libro per cui curata nei minimi dettagli”.
La crisi dell’editoria e l’importanza dei social
Ogni impresa vincente poggia su un’idea vincente. Qual è la ‘business idea’ della Pathos edizioni?
“La qualità. Un libro Pathos deve essere bello e originale. Chi legge un nostro libro deve sognare, soffrire, riflettere, ridere, adirarsi anche un po’. Quindi, in breve, deve farsi prendere dalla narrazione”.
L’editoria è un settore immerso in un’infinita crisi, eppure tiene duro: quali sono le ricette per non mollare?
“L’editoria è un mondo affascinante quanto difficile e in evoluzione continua. Se una casa editrice rimane ancora all’idea che i libri si vendano in libreria, chiude presto. Ogni giorno bisogna inventarsi nuove occasioni e creare situazioni per farsi notare”.
Quanto sono importanti i social per una casa editrice?
“La tecnologia e i social sono la forza dello scrittore. Tutto passa da lì, e se si pensa di essere alternativi a non usarli, meglio rinunciare e dedicarsi al giardinaggio. Un esempio che amiamo citare è #Leggera come una piuma – Il mondo di Bea che, grazie al lavoro fatto sui social, ci ha regalato tante soddisfazioni”.
Cosa significa per voi essere un editore?
“A distanza di anni facciamo ancora fatica a vederci come Editori. Lo siamo, ma lo facciamo in modo non convenzionale, informale, controtendenza”.
Come vi approcciate agli autori?
“Se un testo ci incuriosisce allora investiamo le nostre capacità per farlo diventare un bel libro. Se va bene, va bene per tutti. Ci approcciamo per quello che siamo, sorridenti, simpatici e sognatori. È una scelta per entrambi scegliersi. Non ci sono scorciatoie e regole: ci vuole coraggio, costanza e tanto sudore, con la consapevolezza che, alla fine, il successo non è garantito”.
Scegliere Pathos, anche su Amazon
Amazon: un pericolo o un’opportunità?
“Entrambe. Amazon è un colosso col quale bisogna fare i conti. All’autore offre un pacchetto molto interessante e vantaggioso, ma senza personalizzazione, contatto umano o aiuto di nessun tipo. Con le case editrici detta le regole di ingaggio, lasciando margini molto risicati per chi investe. Però al giorno d’oggi non si può non essere su Amazon e noi ci siamo, come su tutte le librerie on line”.
Qualche suggerimento a chi, in questo periodo, sta magari sfruttando il tempo a casa per scrivere?
“Leggere, prima di scrivere. Per scrivere serve il momento giusto, quello dove le mani cavalcano la tastiera come un pianoforte e le parole diventano note e viceversa. Il momento di leggere lo si evoca più facilmente, quello di scrivere lo si attende, e quando arriva devi lasciare tutto e scrivere. La scrittura è necessaria, per capirsi e per capire”.
Perché scegliere Pathos?
“Perché non siamo gli editori che tutti si aspetterebbero. Basta incontrarci per capirlo. Perché abbiamo vent’anni di esperienza nel mondo della stampa. Perché siamo giovani, stravaganti, determinati e coraggiosi. Ma anche perché partecipiamo ogni anno, investendo molto, alle Fiere librarie più importanti d’Italia. E perché ci occupiamo dell’opera curandola e amandola come fosse nostra. Perché non abbandoniamo mai l’autore, ma lo accogliamo nella Pathos Family e portiamo in viaggio con noi il suo libro nel tempo, perché un libro non scade mai”.
Prossimi progetti?
“Abbiamo appena investito su un progetto a cui ambiamo da tempo: dare vita a una nuova collana di classici variegati, ma sempre attuali. Abbiamo firmato nuove collaborazioni che ci aiuteranno a espanderci anche attraverso il progetto di una scuola di scrittura. Stiamo lavorando per i nostri autori con la programmazione per il 2021 con tanti nuovi titoli… Provare per credere”.
a cura di Mattia Pagliarulo