Platinette sul DDL Zan

Non ce la fanno proprio Tommaso Zorzi e Mauro Coruzzi in arte Platinette a trovare un punto d’incontro. Piuttosto, le loro divergenze in materia di diritti e rivendicazioni LGBT si acuiscono.

Nelle ultime ore, complice la calendarizzazione del DDL Zan al Senato, Platinette ha rilasciato alcune discusse esternazioni sul disegno di legge depositato dal deputato Alessandro Zan.

Le sue dichiarazioni sono apparse sul quotidiano Libero e rimbalzate online in una lista contestata punto per punto dal mondo arcobaleno. Eccone alcuni passaggi:

“Tutti siamo d’accordo che non bisogna picchiare un gay e che chi odia le minoranze è un essere abietto, ma non bisogna farne un dogma… Inserire l’identità di genere nei programmi scolastici è una violenza, perfino superiore a quella dell’utero in affitto, significa far prevalere una visione del mondo rispetto ad altre…

La sensibilità degli altri non si cambia con una normativa, ma agendo e rischiando del proprio.

Sono contrario alla legge Zan, vietare il dissenso è liberticida. Io ora vengo definito un gay omofobo. Come mi devo sentire, cosa devo pensare dei gay che vogliono cambiare la mia mentalità sui gay, quando io facevo le battaglie per loro prima che nascessero? Il martellamento ideologico non ha effetti positivi sulla società”.

Platinette ha biasimato anche l’iniziativa di molti membri dello spettacolo che nei giorni scorsi, attraverso uno scatto simbolico sui social, hanno manifestato il loro sostegno verso la proposta di legge.

“Mi lasciano perplesso le battaglie di tutti questi VIP a favore della legge Zan. Secondo me non l’hanno neppure letta. Agiscono in branco, come chi assale un inerme”.

Una simile presa di posizione, rivendicata da Platinette anche in altre circostanze, ha chiaramente indispettito Tommaso Zorzi, che rilanciando su Instagram le parole del collega ha lasciato un commento al vetriolo

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