CHI LA FA L’ASPETTI – Mia moglie stratega d’amore

Ero sempre tra i primi ad arrivare ad una festa, e ogni volta tra i primi anche ad andarmene. L’esperienza mi aveva insegnato che la confusione certamente non aiutava nelle pubbliche relazioni.

Fu Emanuele a presentarci la prima volta che ci incontrammo, e fu anche l’ultima che ricorsi ad un conoscente per approcciare con una donna.

Derogare alle regole di abbordaggio, ogni tanto, ci può anche stare. L’importante è che non diventi poi una abitudine! Ovviamente non è che mi mancasse il coraggio, per carità, ma Emanuele pensò bene di presentarmi la sua donna panino per eccellenza, per via di una comparsata televisiva che mi aveva concesso di ottenere i cosiddetti quindici minuti di celebrità: ‘Clementina potrei avere il piacere di presentarti Luca Fiocca, reduce da una puntata al Maurizio Costanzo Show’?!

Il lettore può immaginare la reazione di una nobildonna quale è Clemy, al sol pensiero di avere a che fare con un personaggio pseudo televisivo.

Non a caso, la sua mano apatica e floscia, mi fece capire fin da subito, che non era il caso di perdere ancora del tempo prezioso con una donna, sì molto attraente, ma poco attenta a ricevere le mie attenzioni.

Mi liquidò, infatti, con un perentorio quanto distaccato ‘molto lieta’, girò i tacchi e si mescolò subitaneamente tra i presenti. Non ebbi nemmeno il tempo di baciarle la mano, tanto fu rapido e fulmineo il suo disappunto. Non vi nascondo che il suo diniego non mi aveva scoraggiato nemmeno per un attimo, in quanto potei finalmente concentrarmi su obiettivi di gran lunga più appetitosi e disponibili.
Non passò molto tempo da quella sera, che ritrovai Cleme, sarebbe il diminutivo di Clementina, nel centro storico di Lecce, a passeggio con una comune amica, Cristina, una stupenda salentina dagli occhi azzurri, e dal viso da fotomodella, della serie, Dio le fa e poi le accoppia.

Non ci crederete, ma mi venne presentata per la seconda volta, in quanto non ricordava nemmeno di avermi mai conosciuto.

E sapete perché? La mente tende a dimenticare le esperienze che ritiene negative, e a quanto pare, quella con Emanuele, era una di quelle.

In questa occasione, però, il suo interesse nei miei confronti era cambiato notevolmente. La vedevo incuriosita, sorridente, predisposta, aperta al confronto e al dialogo.

Lo capii immediatamente, in quanto la stronza, quanno ce vò ce vò, ci tenne a precisare che aveva letto, nel frattempo, il mio saggio breve, e lo aveva trovato molto ironico e istruttivo. Si, avete capito bene, disse proprio così, istruttivo.
E me ne spiegò anche il motivo. Lo aveva divorato in poco tempo, tanto era scorrevole e semplice, elaborando poi alcune contro mosse, al fine di prevenire le smancerie di noi uomini. Ed aveva pure imparato in fretta, perché lo compresi molto bene, da lì a poco. Ci demmo infatti appuntamento al cinema la sera successiva, per vedere un film.

Bidone, sì, bidone ed alla grandissima pure! La “stronzetta” aveva dimostrato di aver imparato alla lettera gli insegnamenti del Maestro Pier.

Essendo arrivata in anticipo all’appuntamento, aveva incontrato casualmente uno dei tanti pretendenti, che le sbavavano dietro. Non vedendomi arrivare, era entrata al cinema con lo sfigato di turno. Aveva imparato velocemente a essere impavida e spietata come il cacciatore che coglie puntualmente, al volo, la selvaggina.

Fatto sta, che da predatore, ero divenuto in pochissimo tempo ed inconsapevolmente, la sua preda preferita…

A cura di Luca Fiocca