Raz Degan: “Paura per i miei cari in Israele”. La Toffanin commossa
Raz Degan in lacrime a Verissimo ha raccontato la sua paura per i cari in Israele. Silvia Toffanin si è molto commossa
La paura di Raz Degan
Difficile raccontare a parole gli attacchi terroristici in Israele da parte delle squadre di Hamas. A Verissimo Raz Degan ha parlato e si è fatto portavoce del dolore di un intero popolo, di cui fa parte e dove vive la sua famiglia. Lì risiede suo papà, che non vuole abbandonare la terra.
In tanti sognano una pace che stenta ad arrivare e a causa della guerra. Oggi in trasmissione Raz Degan ha raccontato quella sofferenza, con la voce spezzata:
“Sono giorni orribili per l’umanità intera. Mio padre ha 80 anni, il nostro kibbutz è stato evacuato, ma lui non lascia la casa”. Ma non vuole lasciarla, rispondendo: ‘Questa è casa mia, non ho un altro posto dove andare’”.
Non solo il dramma e preoccupazione per suo padre, Raz Degan ha fatto sapere anche che una sua parente, di soli 23 anni, è venuta a mancare. Con gli occhi lucidi ha detto:
“Era una delle ragazze che sono andate a ballare per la pace e non è tornata a casa. Sai, nella tradizione ebraica quando muore qualcuno per 7 giorni stanno a casa. I genitori non sanno dov’è, perché tanti cadaveri sono stati bruciati, altri rapiti. I genitori sono a casa, aspettano notizie, ma non ce ne sono”.
Parole queste che hanno toccato profondamente Silvia Toffanin, la quale non ha nascosto la commozione dopo il racconto di Raz Degan. L’attore ha spiegato di avere persino paura a raccontare le atrocità e cose orribili che sta vivendo il suo popolo: “Non è umano e giusto”. Poi ha fatto sapere che i suoi amici l’hanno chiamato poco prima della sua ospitata in studio: “Dalla fondazione di Israele non c’è mai stato un giorno tanto nero”.
Se il papà di Raz Degan non ha intenzione di lasciare la sua vita in Israele, di diverso avviso è la sorellastra: “Ha quattro figli, era completamente spaventata. Verrà a casa da me. Era difficile portarla fuori da Israele, i voli e i posti sono limitati. (…) Non trovano persone, non trovano bambini. Famiglie intere non ci sono più”.
Ci auguriamo che questa delicata e assurda situazione possa concludersi il prima possibile.