Il ricordo di Roberto Mancini

La scomparsa di Gianluca Vialli è stato un durissimo colpo per chi l’ha amato e gli voleva bene. Dal dolore della famiglia a quello degli amici più cari come Roberto Mancini. Il CT della Nazionale Italiana a pochi giorni dal lutto per la morte di Sinisa Mihajlovic si ritrova nuovamente ad avere a che fare con un’altra tragedia.

Mediante un’intervista rilasciata alla FIGC e ripresa da Il Corriere dello Sport, il commissario tecnico ha voluto esprimere il suo personale ricordo verso un grande amico, anzi un “fratellino”, come ci ha tenuto a precisare. Roberto Mancini ha raccontato e ricordato il loro primo incontro a 16 anni e, da quel momento, non si sono più lasciati. Hanno fatto un grande cammino insieme, dalle Giovanili azzurre per passare alla Nazionale. Hanno formato un duo straordinario alla Sampdoria, dove hanno vissuto insieme gioie e dolori, successi e sconfitte. Fino ad arrivare alle due notti di Wembley:

“In una abbiamo pianto insieme per il dolore e l’amarezza tanti anni fa. Nell’altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa”, ha detto visibilmente provato Roberto Mancini. A volerlo fortemente in Nazionale non solo lui, ma anche il Presidente Gravina, che il CT ha voluto ringraziare ancora.

A seguire l’allenatore ha aggiunto: Non sono stato benissimo in queste ultime ore, è una grande perdita per me, per la sua famiglia prima di tutto e per tutto il calcio italiano. Perdo un fratello, speravo in un miracolo. Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato. Lui era sempre di buon umore e questo un po’ mi risolleva. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, amore, amicizia. Luca era gioia e va ricordato così” 

Di Gianluca Vialli ne ha sottolineato ancora la forza e il coraggio che ha dato a lui e a tutta la squadra e che ha utilizzato anche durante il periodo di lunga malattia. Roberto Mancini ha spiegato come nonostante tutto sia rimasto lì accanto a loro finché ha potuto:

“Luca Nazionale è stato molto bravo, ha fatto capire ai ragazzi e soprattutto ai più giovani il valore della maglia della Nazionale, cosa si poteva fare e dove si poteva arrivare. E’ stata una persona di grande valore per noi e dovremo proseguire su questo. Luca era un ragazzo gioioso, sempre allegro, pochissime volte l’ho visto arrabbiato. Lui dobbiamo ricordarlo così, oltre che un professionista era un ragazzo giovane a cui piaceva la vita”

Nel ricordo di entrambi Roberto Mancini ha detto che andrà avanti, per poter dedicargli qualcosa di importante che insieme hanno sempre sognato.