Le preoccupazioni non finiscono

Rosa Perrotta, quindi, ha continuato il racconto soffermandosi sulla notte passata tra crisi di pianto sue e del figlio:

La cosa più grave non è stata la febbre salita durante la notte, ma che una volta passato l’effetto del cortisone, passato l’effetto della siringa, ha avuto una crisi isterica. Io piangevo disperata perché non riconoscevo mio figlio. Faceva cose strane, lanciava oggetti. Nessuno lo poteva toccare, se gli davamo oggetti lui iniziava a piangere e a urlare come un matto. Intrattabile ma a livelli mai visti da quando lo conosco. Fortunatamente erano arrivati i miei genitori la sera prima, quindi non eravamo soli. Anche perché la sera prima ho avuto una crisi di pianto. Ero devastata, non sapevo più cosa fare.

Finalmente la madre di Rosa Perrotta, a un certo punto, riesce a calmare Ethan e a farlo addormentare, ma presto devono chiamare il 118:

Mia mamma riesce ad addormentarlo e a farlo tranquillizzare. Non voleva i farmaci, non voleva essere sfiorato… Non era lui, non era mio figlio. Per questo ero così preoccupata. Riposa un paio d’ore e si sveglia durante la notte. Ricomincia con queste crisi, a piangere disperato, a lanciare cose… Chiamiamo il 118. Arrivano e lo rivisitano. Il medico del pronto soccorso mi tranquillizza e mi dice potevamo escludere ogni cosa più grave. Probabilmente era l’effetto del cortisone, avendolo assunto in dose importante.

Alla fine, ad ogni modo, tutto è andato bene. Adesso Ethan sta bene e non c’è più bisogno di preoccuparsi anche se la paura è stata tanta. Dopo il ringraziamento alla famiglia, infatti, possiamo vedere il bambino che gioca felice. Continuate a seguirci per altre news.

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