Sabrina Ferilli spiega perché non ha mai avuto figli
In un’intervista fiume Sabrina Ferilli spiega perché non ha mai avuto figli e ricorda quando ha provato ad adottare…
Sabrina Ferilli su maternità e figli
Vanity Fair ha realizzato una lunga intervista insieme a Sabrina Ferilli. L’attrice romana tra i tanti temi affrontati ha parlato anche di maternità. Proprio alla rivista nel 2005 disse che un figlio per lei era la cosa a cui pensava maggiormente. Nell’ultimo periodo però avrebbe detto di non provare più quell’interesse di una volta. Ma come mai è cambiato il suo pensiero?
Tra le colonne della rivista Sabrina Ferilli ha raccontato che c’è un periodo nel nostro Paese in cui la donna inizialmente pensa a matrimonio e figli come idea di completezza. Crescendo ha capito che, probabilmente non fosse la sua strada e questo parere è rimasto ancora oggi:
«Anche perché poi non era più il tempo di farlo. Ma non ne ho fatto mai mistero, non mi ha mai procurato dolore, non sono una che pensa a “quello che poteva essere”, la vita va come deve andare», ci ha tenuto a precisare Sabrina Ferilli. L’attrice ha aggiunto anche di aver investito tanto nel suo lavoro e di aver ricevuto il giusto riscontro: «Sono sana, ho degli amici che mi porto dietro da una vita e che sono famiglia, una cortina di affetto e affidabilità».
In passato però prima del 2005 Sabrina Ferilli ha dichiarato di aver provato ad adottare un figlio. Poi ha ritentato anni dopo prima di sposare Flavio Cattaneo. La giudice di Tú sí que vales ha confermato e ha detto: «Sì, ho provato una prima volta, ma poi mi sono separata. E avrei voluto anche dopo, da single, ma questo è un Paese strano. Tutti possono fare tutto, ma per fare le cose più normali ci sono mille paletti, adottare è difficilissimo».
Sabrina Ferilli ha fatto notare come per svolgere un atto del genere si debba essere sposati, svolgere tanti passaggi burocratici, una selezione psichiatrica, parlare con gli assistenti sociali e avere dei soldi: «Tutte cose che non fa chi decide di fare dei figli, che non viene esaminato. Le regole vanno rispettate, ma devono essere fatte per il bene. Se sono fatte per il male, in questo caso dei bambini, non va bene».