Alcune novità dal Festival di Sanremo inerente il lato economico e non solo. Il comune di Sanremo, infatti, vorrebbe il 30% in più dalla Rai oltre ad altre percentuali sugli introiti e non solo. Vediamo tutto nel dettaglio non nascondendo che c’è qualche tensione per tutto questo.

Tensioni in corso tra Rai e il comune di Sanremo? Ecco cosa sta succedendo

Il futuro Rai del Festival di Sanremo è a rischio? Potrebbe trasferirsi su qualche altra emittente? Prematuro parlare di questo, ma comunque ci sono situazioni in corso che potrebbero cambiare qualche scenario. I motivi sono praticamente tutti economici, come riporta l’agenzia Ansa. Infatti la Giunta di Sanremo ha approvato, nel pomeriggio, la delibera relativa all’indizione della procedura per individuare il partner che organizzerà e trasmetterà in chiaro le edizioni 2026, 2027 e 2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni.

Questa mossa, comunque annunciata, avrebbe un po’ irritato la Rai. “Ai piani alti di Viale Mazzini si fa notare la posizione contraddittoria del Comune, che da un lato ha annunciato ricorso contro la delibera del Tar, dall’altro si è uniformato bandendo la gara”, si legge sul sito di Ansa. E nell’irritazione ci sarebbero anche alcuni aspetti economici presenti nella delibera.

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C’è ad esempio l’obbligo di trasmettere altre manifestazioni, tra cui Sanremoinfiore, che di fatto sterilizzerebbe la libertà editoriale della Rai. Quindi è possibile che l’azienda possa impugnare le delibere comunali davanti al Tar della Liguri. E chiedere la sospensione degli effetti della sentenza di primo grado davanti al Consiglio di Stato. Ma non solo, la Rai potrebbe anche scegliere, clamorosamente, di organizzare il festival altrove.

Riguardo la gara indetta dal Comune di Sanremo è stabilito che “la procedura si svolgerà in due parti: la prima (selettiva) riguarderà la pubblicazione di un avviso pubblico per individuare il partner; la seconda (negoziale) consentirà di negoziare i termini finali della convenzione direttamente con il partner individuato. Potranno partecipare alla gara solo gli operatori a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza”.

Inoltre “il partner dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6 milioni e 500mila euro. Oltre a una percentuale non inferiore all’1 per cento su tutti gli introiti legati ai proventi pubblicitari e allo sfruttamento dei marchi concessi. Ogni ulteriore costo eventualmente sostenuto per la realizzazione della manifestazione e degli eventi collaterali sarà a carico del partner, tra cui le spese di un palco esterno sul quale dovranno esibirsi artisti del Festival o ospiti di pari importanza artistica, con collegamento in diretta durante le serate. Resterà invece a carico del Comune la scelta della sede dell’evento e il relativo pagamento del costo di affitto”.

Sempre nella delibera di Giunta del Comune di Sanremo si legge che “il partner dovrà anche riprendere e trasmettere le manifestazioni Sanremoinfiore e un altro evento a scelta dell’amministrazione. E realizzare e trasmettere in diretta e/o in leggera differita (a proprie cura e spese) almeno altre due manifestazioni da concordare con il Comune”.

A questo punto è prevista la determina dirigenziale che costituirà il vero e proprio atto di manifestazione di interesse. E dalla pubblicazione sul sito del Comune scatteranno i termini per la partecipazione alla gara.