La scienza della bellezza con Stefano Vertuè: Hollywood Peeling
Cos’è l’Hollywood Peeling e perché è così in voga tra le star? Ce lo spiega Stefano Vertuè nella sua nuova rubrica su Novella 2000
Eccessi alimentari, fumo, alcool, inquinamento, stile di vita non proprio salutare… e a rimetterci è anche la pelle, che finisce con l’apparire spenta, giù di tono e senza vitalità.
Come correre ai ripari
Innanzitutto cambiando qualche abitudine, perché uno stile di vita sano è benefico per il nostro intero organismo. E poi affidandoci a qualche trattamento estetico capace di riportare la nostra epidermide a splendere.
Neanche a dirlo, uno dei più in voga tra le celebrity giunge direttamente da Hollywood e si chiama Hollywood Peeling.
Niente di invasivo o doloroso
Il trattamento Hollywood Peeling è effettuato con una tecnologia laser di ultimissima generazione. Si comincia con l’applicazione sul volto di uno strato sottile di carbone liquido, il cui colore nero/grigio serve come cromoforo esogeno artificiale.
Il laser che utilizziamo è PiQo4 di Lumenis, uno strumento eccezionale per la rimozione di tatuaggi e macchie.
PiQo4 va a colpire la maschera nera sul viso del paziente, e come se fosse un tatuaggio distrugge gli strati più superficiali.
Questa distruzione genera delle micro-esplosioni (botti di Capodanno!) che vanno a levigare la pelle eliminando impurità e cellule morte.
La pelle apparirà subito luminosa e liscia. Nelle settimane successive, poi, avviene la produzione di collagene, che dà un aspetto più compatto e giovane.
L’Hollywood Peeling è indicato anche per i pazienti più giovani con pelle impura. Il raggio laser distrugge punti neri evitando infiammazione e formazione di pori, che si avrebbero con la classica pulizia del viso.
Una pelle da star
Il trattamento è molto apprezzato dalle star di Hollywood, in quanto è pressoché indolore e non dà rossore e gonfiore. Quindi permette di tornare immediatamente ai propri impegni, o ai propri set…
Se poi lo associamo a qualche punturina di rivitalizzante, filler e botox, per il cenone non troveremo nessuno che possa reggere il confronto.
La nostra faccia è il nostro biglietto da visita.
a cura di Stefano Vertuè