
La scienza della bellezza con Stefano Vertuè: liposcultura a ultrasuoni
Il dottor Franco Vercesi ci spiega come ottenere un ventre piatto con la liposcultura a ultrasuoni: l’intervista di Stefano Vertuè
Pancia piatta con la tenica VASER
Con l’arrivo della primavera inizia la corsa a riparare i danni alla silhouette arrecati da Panettone e bollicine. Ho quindi chiesto al dottor Franco Vercesi, mio socio, di parlarci della liposcultura Vaser.
Dottor Vercesi, ci racconti un po’ che pancia vogliono i suoi pazienti.
“La presenza di una pancia piatta e in armonia col resto del corpo è uno dei desideri più diffusi nell’ambito della mia pratica clinica di chirurgo plastico. Il trattamento di questa delicata e importante area del corpo ha subito numerosi cambiamenti nell’arco degli ultimi anni, passando da vere e proprie operazioni chirurgiche con tanto di tagli evidenti alle liposuzioni vecchio stile, fino alle più moderne tecniche di liposuzione avanzata, che permettono un rimodellamento corporale più preciso e meno invasivo”.
Ci spieghi meglio cosa intende per tecniche di liposuzione avanzata.
“Si tratta di metodiche chirurgiche mini-invasive, dove in anestesia locale e con una gradevole sedazione il grasso localizzato viene prima sciolto nelle differenti aree che vogliamo trattare, e poi gentilmente aspirato. Riuscendo letteralmente a scolpire e disegnare il corpo dei miei pazienti. In quest’ambito, la mia prima scelta è sicuramente la liposcultura ad ultrasuoni con tecnica VASER”.
A cosa va incontro il o la paziente che si sottopone a una liposcultura dell’addome con tecnica VASER?
“Dopo gli adeguati esami del caso, il o la paziente si reca in una clinica idonea e viene dapprima disegnato al fine di effettuare un vero e proprio rimodellamento corporeo che esalti le forme di un addome atletico. Successivamente, in sala operatoria, si effettua una gentile sedazione associata a un’anestesia locale, e tramite due piccoli forellini si erogano gli ultrasuoni della VASER nel grasso, che si scioglie quindi senza danneggiare nervi e vasi sanguigni, quindi senza rischi. Il grasso sciolto viene gentilmente aspirato, così da terminare la scultura del corpo. E poi viene indossata un’apposita guaina. Il tutto dura una mezza giornata, e dopo due giorni e una bella doccia si può riprendere la normale vita di relazione”.
Un trattamento per tutti
Quindi possiamo avere gli addominali di uno spartano?
“Scusi se mi scappa un sorriso, ma la risposta è no. Anzi, meglio dire dipende da noi. Gli addominali falsi ottenuti con innesti di grasso non solo sono a mio parere bruttissimi da vedere, ma soprattutto sono molli come ciccia. Se però sotto alla nostra pancetta abbiamo degli addominali ben formati, allora con la VASER possiamo sicuramente farli saltare fuori rimuovendo quello strato di grasso che li nasconde, ed enfatizzarne il disegno. Stesso discorso per le maniglie dell’amore”.
Vale lo stesso per uomini e donne?
“Assolutamente sì ma con criteri estetici differenti, perché il corpo di un uomo ha canoni estetici completamente diversi da quelli di una donna”.
Anni fa la liposuzione era un trattamento solo per giovani. Vale lo stesso per la VASER? Non si rischia di svuotare ed avere la pelle molle?
“Ottima domanda. In effetti in passato la liposuzione classica si faceva a soggetti giovani, ma in questo caso con la VASER il pericolo della pelle molle non sussiste più, perché il riscaldamento moderato creato dagli ultrasuoni associato alla minor invasività della metodica sui tessuti sottocutanei fa sì che la pelle svuotata dal grasso vada incontro nei 3-4 mesi successivi all’intervento ad un fenomeno di vera e propria contrazione, il cui risultato finale è quello di un rassodamento a prescindere dall’età”.
La VASER funziona solo sull’addome?
“Assolutamente no. È ottima anche a livello di viso e collo, delle braccia e delle gambe, con risultati superiori ad altre metodiche più tradizionali. Ovviamente non è una metodica per tutti, poiché il macchinario è costoso e richiede una certa esperienza, derivante da studio ed applicazione ma in buone mani la VASER è certamente insostituibile”.
a cura di Stefano Vertuè