Don Davide Banzato torna in TV per la nuova edizione dei Viaggi del Cuore: Barbara Fabbroni lo ha intervistato per la sua Scuola di Seduzione.

Bello, giovane, buca lo schermo come le star: Don Davide dal 13 settembre è in TV con la nuova edizione de I viaggi del cuore (la domenica alle 9 su Rete 4). Un format che si occupa di cultura e spiritualità: una mosca bianca nei palinsesti.

Don Davide, qual è il segreto?

“Credo in ciò che comunico e lo faccio con una grande squadra che oramai è diventata una famiglia. Abbiamo iniziato a viaggiare nel 2016 e non ci siamo mai fermati”.

Da cosa dipende il successo del programma?

“La forza della squadra e l’aver investito sulla bellezza attraverso la qualità. Poi il taglio culturale e spirituale reso pop, proponendo contenuti accessibili. Diamo una narrazione storica e artistica dei luoghi visitati. La dimensione sociale e umana emerge grazie alle storie di vita che trattiamo”.

Parte del successo è dovuto al fatto che lei è un giovane uomo sexy, oltre che sacerdote impegnato: un’accoppiata irresistibile. Come è nata la sua vocazione?

“Fin da bambino sentivo il bisogno di non sprecare la mia vita, per questo entrai in seminario minore. Ma uscii da quell’esperienza ferito e arrabbiato con Dio e la Chiesa. Dopo alcuni anni, vissuti lontano dalla fede, è arrivata la conversione incontrando Chiara Amirante e Nuovi Orizzonti. Mi avevano colpito i suoi occhi luminosi pieni di gioia, e la luce che vedevo negli occhi dei ragazzi che erano usciti da storie di carcere, strada, dipendenze. Ho lasciato tutto per vivere in comunità e inaspettatamente ho poi sentito la chiamata al sacerdozio”.

Perché un uomo oggi sceglie la strada della chiesa?

“Sinceramente io non volevo diventare prete, e ho combattuto molto contro la mia vocazione. Molte volte mi viene detto che ciò che faccio avrei potuto farlo anche non essendo prete. Ed è vero, a parte l’esercizio sacramentale specifico, ma ho percepito una spinta interiore così chiara, alla quale non sono riuscito ad oppormi, simile all’innamoramento, dove non si ha nessuna certezza che sia la persona giusta ma si vive un trasporto impossibile da contrastare, anche se poi il per sempre non è mai il frutto di una promessa ma un sì d’amore che chiede conferma ogni giorno”.

Il rapporto con l’amore

È mai stato fidanzato?

“Ho vissuto un fidanzamento di quasi tre anni proprio prima di sentire la chiamata al sacerdozio, e ho avuto altri innamoramenti importanti nella mia vita, che reputo dei doni da custodire nel cuore perché l’amore è sempre un dono”.

È mai stato corteggiato nonostante i voti sacerdotali?

“Sì, è capitato”.

Come ha reagito?

“Ho chiarito la mia posizione, ne ho parlato con i miei superiori in trasparenza, e ho condiviso con alcuni fratelli e sorelle di cammino”.

Lei vive in comunità, a contatto con il mondo reale. In più si divide tra chiesa e tv: come riesce a gestire sacro e profano?

“Cerco di avere delle regole di vita chiare. Prima di tutto viene ciò che sono chiamato a fare come sacerdote in comunità, a cui dedico di fatto tutto il mio tempo, avendo un regime di vita scandito da preghiera, servizio, condivisione, sport. Poi ho alcuni giorni al mese che sono dedicati alla comunicazione come servizio pastorale, concordando sempre in obbedienza con i miei superiori quali progetti accettare e quali no, perché non voglio portare me stesso, non avrebbe senso. Deve dunque prevalere la vita, e così si può avere qualcosa da comunicare”.

Un consiglio per tutti quei giovani che hanno bisogno di una base sicura cui affidarsi?

“A chi non ha il dono della fede, direi di credere e combattere per i propri sogni, puntando sempre più in alto possibile e non smettendo mai di credere all’amore. A chi crede, ma magari ha i suoi combattimenti, vorrei direi di non dubitare mai dell’Amore di Dio”.

Qual è il segreto della felicità?

“Ci sono alcuni segreti importanti come il vivere l’attimo presente, il saper valorizzare ciò che abbiamo e il puntare a relazioni di qualità. Ma c’è un segreto, che è ‘il segreto’, ed è proprio l’amore che Gesù ha testimoniato con la vita. Come diceva Sant’Agostino: ‘Il peso specifico dell’anima è l’amore’. L’amore è l’unica vera fonte della felicità”.

a cura di Barbara Fabbroni