La seconda vita (in carcere) di Francesco Schettino. “Si fa portare acqua di mare….”
Francesco Schettino in carcere si rovescia acqua di mare in testa. Il comandante della Concordia vorrebbe laurearsi.Sei anni fa il…
Francesco Schettino in carcere si rovescia acqua di mare in testa. Il comandante della Concordia vorrebbe laurearsi.Sei anni fa il tragico naufragio al Giglio.
La seconda vita (in carcere) di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia che è naufragata all’isola del Giglio sei anni fa. Un naufragio costato la vita a 32 passeggeri del transatlantico.
Lo scorso 12 maggio dell’anno i giudici della Cassazione hanno emesso la sentenza di condanna a 16 anni di carcere, il comandante Francesco Schettino non abbandonò la nave. In carcere è finito subito la sentenza della Suprema corte. Era in auto, a due passi da Rebibbia. Si è presentato all’ingresso consegnandosi alla Giustizia.
Ora è un detenuto modello. Lo ha rivelato Il Tirreno. “Si fa portare acqua di mare e se la rovescia in testa”. Il mare è sempre stato il suo habitat naturale: lui è nato a Sorrento ed ha iniziato a navigare sin da piccolo. Ma cosa fa in carcere il comandante? “Gioca a tennis, a ping pong e a calciobalilla e più volte ha manifestato ai suoi avvocati l’intenzione di iscriversi all’università”, hanno scritto i giornalisti de Il Tirreno. Schettino dovrà scontare cinque anni, un terzo della pena da scontare prima di ottenere permessi, premi o misure alternative.
Il naufragio. La notte della manovra “scellerata”, con la nave da crociera carica di persone, di feste, musica e gioia, finita sullo scoglio delle Scole. Era venerdì, il 13 gennaio 2012: le lancette dell’orologio, per gli abitanti del Giglio e per i parenti delle trentadue vittime del naufragio, non si sono più mosse dalle 21.47, momento nel quale la nave da crociera è finita su quello scoglio che è sempre stato lì, davanti all’isola. Nel giorno dell’anniversario di quella tragedia, l’amministrazione comunale ha ricordato le vittime con una cerimonia sobria, voluta dal sindaco Sergio Ortelli. La prima con il comandante Francesco Schettino in carcere.
SCHETTINO DOPO IL NAUFRAGIO DELLA DALLA NAVE “COSTA CONCORDIA”
Le parole del parroco durante l’omelia. “In questi anni abbiamo incontrato naufraghi e familiari tante volte; a ognuno di loro abbiamo sempre detto che quella notte abbiamo fatto il massimo e soprattutto che l’abbiamo fatto con il cuore”. Al Giglio anche l’allora comandante della capitaneria di Livorno, Gregorio De Falco. “Qui ho lasciato una parte della mia esistenza, della mia vita professionale – ha detto -. E’ un’emozione anche se naturalmente ci sono state 32 vittime. Ma quando posso ritorno sempre perché per me è importante”.
Nessun naufrago o familiare delle vittime è tornato al Giglio. Kevin Rebello, fratello di Russel (una delle vittime, il cui corpo venne estratto dal relitto della Concordia dopo il suo trasferimento a Genova per lo smantellamento) ha voluto indossato una felpa dell’Isola del Giglio. Sui social ha pubblicato una fotografia con questo post: “Dedicato al mio fratellino, all’isola del Giglio e alla sua bella gente”.
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