Si è svolto a Baia Domizia Sud, in provincia di Caserta, il Secondo Torneo intitolato a Giuseppe Iorio, venuto a mancare nel 2022 per una brutta malattia contro la quale però ha sempre combattuto mantendo inalterati il suo sorriso e la sua forza d’animo, e con intorno la famiglia che gli è rimasta accanto fino alla fine.

Il torneo si è concluso nei giorni scorsi con la vittoria della squadra dei “Galacticos”, composta dagli amici di Giuseppe che così hanno onorato ancor più la sua memoria.

Contentissima la mamma Maria Gabriella Iazeolla: “È stata una gioia vedere gli amici di mio figlio onorare la sua memoria”, ha confidato. “D’altronde il torneo è stato fortemente voluto da loro, che gli hanno dato vita in collaborazione con l’Associazione Genitori Insieme”.

Abbiamo chiesto alla signora Iazeolla di cosa si occupa questa associazione.

“Dell’Associazione facciamo parte come sostenitrici volontarie io e mia figlia Federica. Oggi si chiama Associazione Genitori Insieme, ma prima era l’Associazione Carmine Gallo Onlus. Come realtà è presente nell’Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon da oltre trent’anni. Si compone prevalentemente di genitori che hanno avuto la sfortuna di incontrare sul cammino del proprio figlio la stessa malattia di cui ha sofferto Giuseppe.

I genitori compongono il consglio direttivo e, da volontari, sono anche soci sostenitori. Operano a trecentosessanta gradi, dando assistenza ai bambini e ai ragazzi ricoverati grazie ai volontari. Organizzano laboratori ludici e donano supporto psicologico ai genitori dei bimbi ricoverati con l’ausilio di professionisti del settore. L’intero servizio è mirato soprattutto al reparto di TMO e degenza protetta, dove ci sono maggiori problematiche e c’è bisogno di più aiuto.

È nostro compito supportare le famiglie laddove esse siano carenti, anche economicamente, fornendo generi alimentari, farmaci e pure un servizio taxi da e per raggiungere l’ospedale”.

Uno scatto dal Torneo

Si può liberamente donare all’Associazione?

“Sarebbe cosa gradita, perché purtroppo gli auti economici non sono mai sufficienti, e ho sempre pensato che donare sia il gesto migliore che si può compiere, non solo a livello morale ma soprattutto spirituale: ti arricchisce,
e chi meglio di me può percepire la sofferenza dei genitori che ogni giorno vedono lottare i propri figli contro la morte?

Il mio è un dovere morale, oltre che una terapia contro il dolore affinché la morte di mio figlio Giuseppe non sia valsa a niente. Nell’aiuto e nel supporto ad altri genitori, grazie all’Associazione lo onoro ogni volta: ogni aiuto dato è una preghiera viva per mio figlio Giuseppe. Il suo sorriso e la sua voglia di
vivere rimarranno sempre scolpiti nei nostri cuori”.

a cura di Barbara Carere