Selvaggia Roma a rischio squalifica? Un’associazione chiede l’espulsione

L’associazione tuona contro Selvaggia Roma e ne chiede la squalifica

Come dicevamo nelle righe precedenti, l’associazione CoorDown ha chiesto al Grande Fratello Vip di prendere provvedimenti immediati, come la squalifica, ai danni della concorrente Selvaggia Roma.

Per tale ragione l’associazione in questione ha deciso di pubblicare un lungo comunicato dove spiega chiaramente l’irregolarità da parte della vippona. Questi gli stralci più importanti della nota ufficiale:

“Nella diretta del Grande Fratello Vip di sabato sera la concorrente Selvaggia Roma parlando con un compagno del reality ha usato la cosiddetta r-word. Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio in cui la parola “mon****ide” viene usata con un’accezione dispregiativa e le persone con sindrome di Down e le loro famiglie vengono gravemente offese. Ancora una volta accade di sentire questo termine in diretta televisiva nel corso di talk-show e programmi molto seguiti, dalla viva voce di noti giornalisti e persino sulle prime pagine dei giornali”.

E ancora sempre contro Selvaggia Roma, l’associazione CoorDown ha aggiunto che “non è questione di “politically correct” o di forma, è questione di sostanza”. Ma non è finita qui. Il CoorDown ha deciso di denunciare l’episodio con protagonista Selvaggia Roma sottolineando come continueranno a portare alla luce fatti spiacevoli come quello:

“CoorDown denuncia l’episodio e dichiara: ‘Non smetteremo mai di denunciare il linguaggio violento e l’ignoranza in TV. È necessario condannare ogni episodio. Non ci bastano le scuse come accaduto in passato, questa volta chiediamo l’espulsione della concorrente, così come è avvenuto per chi ha bestemmiato e chi ha usato la n-word. La discriminazione e il linguaggio violento contro le persone con disabilità hanno la stessa gravità della discriminazione razziale o della blasfemia’ ”.

L’episodio di sabato con Selvaggia Roma, si è già verificato nel corso dell’edizione numero 4 del GF Vip con Asia Valente. In quella circostanza, però, nessun provvedimento disciplinare. Che succederà stavolta?