L’ex concorrente del Grande Fratello 16 e figlia di Barbara Palombelli, Serena Rutelli, sul rapporto con i fratelli biologici, matrimonio e adozione.

Il Grande Fratello 16 le ha consentito di risalire alla famiglia naturale, e ora Serena Rutelli torna a parlarne in un’intervista pubblicata questa mattina su Gente. La figlia adottiva di Barbara Palombelli e Francesco Rutelli è stata fra i concorrenti più apprezzati dell’ultima edizione del reality. Merito della forte storia alle spalle, ma anche di una tenera fragilità che le ha procurato simpatia nel pubblico a casa. Fra i trascorsi di Serena c’è soprattutto un’infanzia segnata da miseria e abbandono. Consegnata a un orfanotrofio con la sorella Monica, la ragazza dovette attendere anni per ritrovare un padre e una madre. Grazie all’interessamento di Barbara d’Urso, però, Serena Rutelli ha anche potuto ricostruire le proprie origini conoscendo i fratelli biologici.

Durante la permanenza a Cinecittà, gli autori della trasmissione l’hanno messa di fronte all’esistenza del fratellastro più grande, Gaetano, e specialmente della madre. Questa, che per sua stessa ammissione sarebbe una senzatetto, ha riferito tramite una lettera di non desiderare assistenza ma solo di voler incontrare la figlia. Una richiesta che Serena ha preferito non accogliere, mantenendo le distanza con chi, per varie ragioni, dovette rinunciare a lei.

Diversa la reazione della Rutelli di fronte al fratello, nato dalla relazione della madre biologica con un altro uomo. Sul momento si credeva che Serena fosse intenzionata a costruire un legame con lui, dimostratosi dalla sua parte anche in altre trasmissioni della d’Urso. Invece oggi arriva la smentita, insieme all’ammissione della difficoltà a interagire con una parte della propria storia evidentemente ancora dolorosa.

“Io e mia sorella Monica viviamo e lavoriamo insieme. Gli altri miei fratelli, quelli che si sono fatti vivi tramite il Grande Fratello, non riesco per ora a farli entrare nella mia vita. Ci vorrà molto tempo“.

Un tempo che però non dovrebbe vederla più frequentare l’aiuto psicologico richiesto finora…

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