Stefano Scavia con Walter Zenga: l’uomo ragno torna a sorridere
Walter Zenga racconta a Novella com’è riuscito a risolvere i gravi problemi di dentatura grazie al supporto e le cure del professor Stefano Scavia
Walter Zenga, il miglior portiere del mondo, l’unico vero “Uomo Ragno”, da alcuni definito “il re della Milano boriosa degli anni Ottanta”, da altri “era la catenina fuori dalla maglietta, da baciare per ostentare un’appartenenza, era il ciuffo che cadeva sull’occhio, il sorriso da divo, la gomma masticata in faccia al mondo”, un’icona intramontabile… Proprio quel Walter Zenga, che ha fatto colpo sul professor Stefano Scavia quando da Dubai è entrato per la prima volta nella sua clinica milanese.
Abbiamo intervistato Zenga e il professor Scavia, cui tanti personaggi famosi si rivolgono per le tecniche non invasive che utilizza sia in ambito chirurgico sia estetico, proprio per capire come mai Walter, tra tanti professionisti, si sia affidato proprio a lui e come si sia risolto un problema che tormentava il campione da tanto tempo.
Walter ci racconta che tanti anni di intensa attività sportiva ai massimi livelli avevano influito anche sulla sua dentatura. Tanto che, già durante il periodo di carriera, è stato costretto a utilizzare dispositivi per scaricare la tensione dentale e migliorare le proprie prestazioni in campo.
Walter Zenga: ecco come ha risolto i problemi di dentatura
Sono passati diversi anni, ma ancora oggi Walter non riesce a risolvere definitivamente i suoi problemi ai denti, e ci spiega come abbia per troppo tempo procrastinato tra antibiotici e antidolorifici.
La ragione risiede nel fatto che il suo era un caso clinico complesso, che richiedeva numerosi interventi chirurgici per essere risolto. E soprattutto, dopo gli interventi, avrebbe dovuto sopportare limitazioni alimentari e disagi estetici e di fonazione incompatibili con il suo lavoro, i suoi viaggi, i suoi mille impegni sportivi, televisivi e personali.
Quando gli chiediamo come sia venuto a conoscenza del professor Scavia ci racconta che già da Dubai aveva sentito parlare di lui e delle sue tecniche innovative, ma non si era mai convinto ad approfondire l’argomento.
Poi un giorno, attendendo in aeroporto un volo in ritardo, è stato colpito da alcune interviste in cui il professore parlava della sua filosofia di lavoro e dell’approccio con cui opera i suoi pazienti.
Solo in quel momento si è accesa una scintilla, e Zenga ha iniziato a pensare che dopo tanto tempo potesse esserci finalmente una soluzione al suo problema.
L’iter di cura
Insieme al professionista milanese Walter ci spiega che alla base di tutto vi era un errato bilanciamento della bocca causato dagli anni di intensissima attività fisica, e che questa condizione è andata poi peggiorando a causa di alcuni denti compromessi che purtroppo non erano ormai più salvabili, e che stavano causando un ingente riassorbimento dell’osso mascellare.
Il professor Scavia ci spiega che in questi casi l’itinerario tradizionale prevede di sottoporre il paziente ad un lungo percorso chirurgico di ricostruzione ossea e dei tessuti, con molteplici interventi lunghi e complessi e relativi disagi e limitazioni, anni da dedicare alle cure e numerosi appuntamenti, motivazioni che avevano spaventato Walter.
È lui infatti a confessare di avere timore del dentista, e di avere una sopportazione del dolore molto bassa. Per questo Zenga ha tirato un sospiro di sollievo, quando Scavia gli ha spiegato come sarebbe andato a risolvere diversamente il suo problema.
Il professionista ci spiega di aver risolto il caso di Walter con un solo intervento chirurgico di circa un’ora e mezza, gestendo le estrazioni, la fase rigenerativa e implantologica, e applicando un provvisorio fisso immediato.
In poche sedute è stato poi possibile gestire la parte protesica e il ribilanciamento della masticazione.
Zenga conferma di essere rinato, e che non avrebbe mai pensato, essendo abituato a girare il mondo, di trovare proprio in Italia, a Milano, il professionista che gli avrebbe risolto il problema che per anni lo ha fatto penare.