Studio Resente: il nostro Bel Paese merita rispetto
Alessandro Resente fa un appello perché il nostro paese ritrovi la sua dignità, completando il principi di trasparenza con la semplicità
Ritroviamo la nostra dignità
Giorgia Meloni ha tagliato il traguardo dei primi cento giorni di Governo. Un tempo troppo breve per fare bilanci, ma sufficiente per capire la direzione in cui si sta muovendo, e in cui sta guidando l’Italia.
Siamo in una democrazia dove con il voto deleghiamo la guida del Paese, nella cabina elettorale possiamo fare la differenza, premiare chi ci ha convinto, mandare a casa chi non vogliamo (con dei limiti imposti dal sistema). Poi si tratta di avere fiducia.
Però… possiamo dire la nostra, possiamo esprimere pareri, nella speranza che, se sono condivisi da tanti, possano diventare indicazioni anche per chi è al potere. E così mi piace usare questo spazio per ribadire il nostro orgoglio italiano, e credere che sia un sentimento riconosciuto e diventi una guida.
Per questo, prima di tutto è necessario che ritroviamo la nostra dignità come popolo. Siamo quelli che hanno fatto la storia e adesso, per la continua incapacità di chi ci ha governato negli anni, siamo sottomessi e sbeffeggiati! A cosa serve studiare la Storia dei Romani, se poi chi vuole amministrare se ne dimentica la forza.
Ma non solo: ricordiamoci per un attimo cosa ha fatto la Repubblica della Serenissima. Quale altro popolo ha saputo fare quello che ha fatto, con una sapienza, una intelligenza e una capacità commerciale ineguagliabile?
Noi italiani siamo questo. È nel nostro DNA, non possiamo continuare ad accettare che altre nazioni come la Francia e la Germania continuino ad imporci regole e soprattutto a non rispettarci!
Basta pensare a quello che si sta cercando di fare sul vino, volendo mettere sulle etichette degli alert come quelli delle sigarette! Solo sul vino? La birra non fa male e tutti gli alcolici? E – scusate – quanti altri cibi ci sono non proprio salutari? Pensate ad esempio ai würstel, tanto cari alla Germania!
L’Italia è il primo produttore al mondo di vino, con 50,3 milioni di ettolitri prodotti nel 2022 con una quota pari al 32% della produzione europea e del 20% a livello mondiale, e per questo stanno cercando di danneggiarci!
Ed eravamo il primo esportatore in Russia. Dai! Iniziamo ad alzare la voce, noi cittadini non ne possiamo più di questa sottomissione, liberiamoci. E allora continuiamo la nostra lotta quotidiana!
Stiamo perdendo la forza
È molto triste vedere come il nostro Paese gradatamente stia perdendo la sua forza, il suo prestigio internazionale. Subiamo, subiamo, subiamo…
Non ultimo, le continue esternazioni e i provvedimenti di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, che ci stanno danneggiando e creando serie difficoltà.
Veramente vorrei conoscerla, assieme ai suoi tecnici, per farla riflettere sui danni che sta provocando. Mi riferisco alle minacce e agli aumenti dei tassi di interesse che, come si studia nei testi universitari, dovrebbero ridurre l’inflazione.
Ma, piccolo particolare, siamo in una situazione di difficoltà economica dove le famiglie, la stragrande maggioranza, hanno grossi problemi a far quadrare il budget familiare. Allora alziamo i tassi, così i mutui aumentano… Ma non solo, visto che il costo del denaro cresce, tutto aumenta!
Io chiedo alla presidente Lagarde: dove troveranno i soldi per pagare tutto le famiglie, se i soldi non bastano? Forse devono andare a rubare? Ma qualche provvedimento serio a contrasto dell’inflazione non poteva essere preso, e opporsi tenacemente a queste decisioni assurde dell’Europa?
Iniziamo a bloccare le speculazioni sui prezzi dei beni alimentari! Inizi il Governo a ricostruire la catena dei passaggi e dei prezzi, per vedere effettivamente dove sono stati applicati i rincari, e aiutare così concretamente le famiglie italiane e combattere l’inflazione.
Semplicità insieme a trasparenza
Poi credo che, per poter dare una forte accelerazione ai cambiamenti promessi dalla Presidente Meloni, sia necessario veramente dare un giro di vite ai tecnici, ai funzionari, ai burocrati che sono ai vertici dei vari Ministeri, Enti e Organismi.
Nei primi provvedimenti presi, leggendoli, si nota in maniera forte ed evidente come ci sia la volontà di sminuire la portata degli stessi. Poi si inizi a scriverli in maniera semplice e senza la necessità di continui aggiustamenti e spiegazioni.
Siamo nel 2023 e si continuano a scrivere leggi, norme, provvedimenti che richiedono poi tutto un lavoro di interpretazione e comprensione. Si parla di trasparenza, ma vogliamo considerare anche la semplicità.
In Italia c’è bisogno di questo: la politica, il Governo non devono essere slegati dal Paese. Se l’apparato di Stato si trincera nei propri uffici non ascolta il popolo, vive su una dimensione avulsa e distaccata dagli Italiani.
Torniamo ad essere il Bel Paese, come effettivamente lo siamo. Poi mi permetto un umile e semplice consiglio: attenzione a tutti quelli che, pur di occupare qualche carica, hanno subito cambiato casacca per salire sul carro dei vincitori, sia perché saranno i primi a tradire, ma anche perché, viste le loro idee, sicuramente non attueranno quelle riforme che gli elettori si aspettano.
A sua disposizione, presidente Meloni.
a cura di Alessandro Resente