Studio Resente: gli Italiani… lo rifanno meglio
L’Italia riparte, la gente ha voglia di uscire e godere della propria libertà… Ma quali sono gli ostacoli che complicano la ripresa?
L’Italia riparte
Sono stato a Milano per visitare la Fiera dell’Host, la manifestazione internazionale dedicata all’ospitalità e alle attrezzature per ristoranti, bar e alberghi, e Tutto Food. E ho scoperto una città con una gran voglia di vivere, di riprendere a godere.
L’ultima volta che c’ero stato, avevo trovato una Via Montenapoleone vuota, con più di qualche negozio sfitto. E adesso, invece, i marciapiedi facevano fatica a contenere i turisti che passeggiavano guardando le vetrine dei vari negozi.
Nuovi marchi si sono insediati, e le code per entrare e fare acquisti non sono un peso, in quanto il desiderio di godere della propria libertà vale più di tutto.
La gente ha voglia di ritrovare i piaceri che per un periodo ci erano stati negati. Il caffè al bar, l’aperitivo con gli amici. Ho sorriso sentendo che alla pasticceria Marchesi in Galleria la domenica c’erano venti minuti di coda per poter fare colazione seduti al tavolo.
La vita riprende, ovviamente nel rispetto delle norme. E un plauso a Prada, che ha saputo dare un impulso notevole al marchio Marchesi con una scelta di prodotti di indubbia qualità e italiani.
Nuovi presagi
Tuttavia c’è qualcuno che ancora cerca di rendere tutto negativo, impaurendo con brutti presagi. Adesso i virologi che, bravissimi a parlare alla televisione, purtroppo non ci hanno ancora detto le caratteristiche di base del Covid e come è nato, hanno iniziato a parlare della prossima influenza, che dovrebbe interessare più di sei milioni di Italiani!
Che problema c’è? L’influenza arriva ogni anno con l’inverno. C’è chi si vaccina, c’è chi si ammala, ma l’abbiamo sempre affrontata e talvolta i numeri dei contagiati sono stati più alti.
No, si continua a incutere terrore, quasi si provi piacere nel farlo. E intanto le comunicazioni serie non si stanno fornendo.
Si è prolungata la durata del Green Pass, si dice per evitare un afflusso eccessivo di persone per richiami e nuove dosi! Questa non è una motivazione accettabile. Il documento deve attestare alcune condizioni, in parte valutate scientificamente.
Si dice che i vaccini abbiano una durata di sei mesi, e come può allora il Green Pass avere una durata superiore? Poi una domanda personale: io avevo fatto la prima dose il 30 aprile, e sono stato ricoverato il 17 maggio per Covid. Praticamente morto, per più di una settimana non ho risposto alle cure. Ma nel mio caso il vaccino ha fatto qualcosa? Mi sembra che questa pandemia venga usata per imporre norme e limiti alla libertà personale.
A proposito, dov’è finita l’App Immuni, che questa sì era certamente un mezzo per controllarci… Abbiamo un governo che – come ho ben spiegato nella mia ultima rubrica – non rispetta l’articolo 1 della Costituzione. Adesso viene ventilato addirittura (anche se la cosa non è del tutto chiara) di dare a Draghi sia la Presidenza del Consiglio, eleggerlo Presidente della Repubblica! Ma ci rendiamo conto dove siamo arrivati?
Una ripresa ostacolata
La Costituzione, per la quale i nostri padri hanno lottato, completamente calpestata. E poi ricordiamo anche che il Presidente della Repubblica è anche il Presidente del Consiglio superiore della Magistratura! Diamo tutto in mano a uno? Cosa sta succedendo?
Poi vedo la dichiarazione di un esponente politico, che dice che non si deve andare a elezioni anticipate perché si bloccherebbe la ripresa! È una ripresa fatta dalla gente, dai singoli imprenditori, che prima hanno sofferto durante i periodi bui del lockdown e delle chiusure e adesso, come al solito, con le loro capacità e abilità e il nostro spirito italiano, stanno andando bene grazie alla qualità dei nostri prodotti.
Sicuramente ci vorrebbe un governo forte per l’Italia, e non per l’Europa. Come già detto, questo potrebbe essere un nuovo boom economico. Ci sono tutte le premesse.
Certo, per stimolare l’economia si è introdotto nel 2020 il bonus del 110% sulle ristrutturazioni degli immobili. Tuttavia tale agevolazione, pur riconoscendone la validità, doveva essere attuata con un controllo dei prezzi, in quanto viste le premesse ha generato un aumento, spesso ingiustificato, dei prezzi.
Adesso poi, nella bozza del Decreto Bilancio, viene prevista l’abolizione dello sconto in fattura e della cessione del credito per i vari bonus, 110 escluso. Ma se era proprio un elemento di successo per godere delle agevolazioni!
Le paure della politica
Non si può continuare a perseguire una politica basata solo e unicamente sul salvare la poltrona. Se un politico di maggioranza arriva a fare l’affermazione sopra riportata, vuol dire che è forte la necessità di andare a nuove elezioni, dove si possa scegliere. Basta con tutto già stabilito!
Chi ci governa deve sentire il Paese, avere qualcuno che finalmente ci rappresenti, che sappia i nostri problemi quotidiani, che comprenda i punti di forza delle nostre aziende, che difenda il made in Italy, che protegga i nostri prodotti alimentari, che ci aiuti a imporre nel mondo il nostro stile.
Per l’Italia questo è stato un grande anno. Nessuno ci avrebbe creduto. Abbiamo vinto in tanti settori, l’economia sta andando meglio delle previsioni fatte dalle società di rating. Caso strano, cercano di affossarci in tutte le maniere, ma non ci riescono.
Ricordo sempre la battaglia (persa) fatta dai francesi che avevano cercato di sovrapporre il calendario delle sfilate di Parigi a quelle milanesi, per far si che i giornalisti internazionali abbandonassero prima il nostro Paese e non parlassero quindi nei loro giornali di alcuni brand. Piccolezze! Ma lo stile italiano continua a dominare il mondo, e se avessimo veramente coraggio dovremmo non invitare più Anna Wintour, che si era prestata a un simile gioco.
Stiamo attenti nell’attribuire meriti di questa ripresa a chi non li ha! La grande forza sono gli Italiani. Basti solo pensare che, una Nazione così piccola, si è sempre distinta nel mondo. Ricordiamo cos’hanno fatto i Romani, pensiamo alle nostre bellezze, pensiamo ai nostri pittori… e vediamo cosa siamo ancora!
Chiedo solo un governo che capisca questo, e abbia quel coraggio che è spesso mancato. Non creiamo falsi idoli, ma cerchiamo concretezza e tutti iniziamo a raccontare la verità. Perché – vedete – sono sempre un uomo di numeri, e vedendo le code davanti le farmacie di persone che vanno a farsi il tampone, i conti non mi tornano!
a cura di Alessandro Resente