Studio Resente: nel 2023 regalatevi… questi piaceri della vita
Dal Po alla Sicilia, nel 2023 regaliamoci un tuffo nelle bellezze della nostra terra e pensiamo un po’ a noi stessi ritrovando il sorriso
L’arrivo del nuovo anno
Un nuovo anno si apre, il 2023, pieno dei suoi misteri e delle sue sorprese. Molte sono sempre le attese o i desideri che poniamo sul nuovo anno. Io vorrei tanto che per ognuno di noi fosse l’anno del sorriso.
Gli ultimi anni, purtroppo, ci hanno tolto questa emozione e vorrei, desidero proprio, che ritroviamo il piacere di dare e ricevere sorrisi, superando il blocco creato dalle tristi mascherine. Però dobbiamo essere anche noi a volerlo e ricercarlo.
Ognuno di noi deve riprendere in mano la propria vita, perché – ricor- diamoci sempre – la vita va vissuta, va goduta e assaporata. Cerchiamo di viverla riempiendola anche di piccole emozioni e momenti di piacere. Non dobbiamo fare grandi cose, si possono fare, ma il bello è trovare sempre qualcosa che possa colorare le nostre giornate.
Pensiamo di più a noi stessi
Partiamo proprio dalla mattina: perché non regalarci un momento di spensieratezza facendo una bella colazione in compagnia dei nostri amici, invece di aspettare il solito aperitivo? Perché non iniziare la giornata con un caffè in compagnia, e cominciare subito a sorridere?
Ma anche il piacere di diversificare le nostre colazioni, magari scoprendo le varie proposte che la nostra magnifica Italia offre… La bontà di un pasticciotto leccese (adesso lo possiamo trovare in molte città ma il gusto di mangiarlo davanti a uno dei vari scorci che il Salento offre), accompagnato magari da un caffè leccese con il latte di mandorle, è piacere puro!
Oppure cercare di regalarsi un viaggio in Sicilia, regione sempre da scoprire, e iniziare la giornata con una brioche con gelato e una granita siciliana! E perché non provare, sporcandosi tutta la bocca, un maritozzo romano con la cremosità della sua panna? Sarebbe proprio bello per riassaporare le emozioni che sono state bloccate, e riprendere a scoprire il nostro unico paese.
L’Italia è unica e favolosa, dobbiamo solo capirlo un po’ di più. Tante volte ci siamo ostinati a voler fare grandi e lunghi viaggi, e magari non conosciamo o abbiamo visto poco del nostro del nostro Paese.
Il bello comunque è che in ogni posto dove andiamo, oltre alla bellezza del luogo, possiamo assaporare le bontà locali. Pensate solo se volete iniziare la giornata con il salato: cosa c’è di meglio della zona di Reggio Emilia, con lo gnocco fritto da abbinare ai salumi del posto, dal prosciutto ai salami per arrivare fino al Parmigiano Reggiano, uno dei nostri formaggi di punta, unico e super saporito.
Da Reggio nell’Emilia a Padova
Ma una visita a Reggio Emilia e Modena può essere anche un momento per scoprire le varie acetaie della zona, e assaggiare il Parmigiano. Magari quello del Consorzio delle vacche rosse, con alcune gocce di aceto balsamico come proposto da Massimo Bottura, lo chef premiato due volte come miglior ristorante al mondo.
A proposito di Bottura, perché non regalarsi (volendo respirare un po’ della storia di uno dei nostri marchi più famosi) una giornata per vedere il Museo Gucci in Piazza della Signoria a Firenze, e poi immergersi nei piaceri della cucina dell’Osteria Gucci curata dallo stesso Bottura, in un ambiente super fashion e con i camerieri in divisa Gucci. Piccoli momenti di grande piacere che ci liberano dalle tante negatività che ci portiamo.
E proprio ritornando a Gucci, se volete trascorrere un weekend al mare, semplice ma piacevole, perché non provare Gabicce, con la sua dualità tra Gabicce Mare e Monte, soggiornando magari all’hotel Posillipo e godere della sua fantastica vista, ma soprattutto essere davanti al Ristorante Dalla Gioconda gestito dal figlio di Marco Bizzari, presidente di Gucci, Stefano e sua moglie?
Avrete la possibilità di mangiare godendo di una vista mozzafiato. È veramente qualcosa di unico, e assaporerete la bontà e la ricerca dei piatti. Hanno appena avuto la loro prima stella, in un ambiente arredato con un gusto anni sessanta che rilassa e rasserena. E poi chiedete a Stefano che vi mostri la cantina, piacere allo stato puro.
Se invece il vostro animo ha voglia di qualcosa più collegato alla natura, perché non prenotare una visita all’orto botanico di Padova? È il più antico al mondo ancora nella sua collocazione, con oltre 6.000 piante, con diversi ambienti climatici e con un percorso ben strutturato.
E dato che siete a Padova, non potete non visitare la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto. Volendo poi godere della cucina locale, da provare assolutamente il bollito, il piatto della festa, e fare così una pausa al ristorante da Giovanni, con il suo carrello di bolliti con manzo, lingua normale e salmistrata, gallina, ripieno, testina, cotechino, ecc… Il tutto accompagnato da contorni a partire dal purè.
A Padova dovete cercare anche lo schizzotto, pane tipico contadino fatto con lo strutto, da mangiare caldino con la soppressa! Sorriso assicurato. Il migliore è quello del forno Zanarotti di Montagnana, 103 anni di storia.
Dal Po alla Sicilia
Poi perché non regalarsi un momento di tranquillità sul Delta del Po, il nostro fiume più lungo sempre studiato a scuola, ma mai scoperto abbastanza? Il suo corso offre angoli fantastici, e ha segnato le culture di molte zone offrendo una cucina di cibi semplici basata sul pesce fresco appena pescato.
Così come in tema di piacere, se volete veramente abbuffarvi di dolci, dovete “tuffarvi” in Sicilia. Dai cannoli alla cassata siciliana, ai dolcetti alla crema di pistacchio, ai pasticcini in pasta di mandorla, alla frutta martorana, al cioccolato di Modica, una delizia fantastica.
Sicuramente la Sicilia, oltre che per le sue bellezze, da Taormina alla valle dei Templi di Agrigento, merita un tour gastronomico alla scoperta dei suoi piatti. Sempre ricchi e gustosi come la pasta alla Norma, la caponata, gli arancini e il semplice cibo di strada del pane e panelle, bontà infinita.
Vedete: piccoli momenti, un weekend, tre-quattro giorni per ritrovarsi, per rivolgersi bene. Perché – come dico – se si sta bene con se stessi si sta bene con gli altri. Ma soprattutto riusciamo anche dare amore.
Un anno per sé
Il nuovo anno deve essere perciò all’insegna dell’io. Non però in senso negativo, ma come forza per ritrovare il sorriso.
È fondamentale per migliorarci e migliorare. Per cui anche una maggiore attenzione a se stessi, fatta di piccole cose che possono essere anche un semplice massaggio, un trattamento al viso.
Ricordatevi sempre che prevenire è meglio che curare, o farsi un regalo. Tuttavia, per ritrovare un maggior benessere, possiamo sempre ricercare l’energia che dà una Spa. Adesso ce ne sono di fantastiche in tanti alberghi, oppure un soggiorno alle terme, da Saturnia a quelle Euganee. Oppure in uno degli hotel altoatesini, e scoprire il piacere dell’aufguss, il trattamento tipico che consiste nel versare acqua o ghiaccio mescolati a essenze aromatiche o balsamiche sulle pietre roventi della stufa all’interno della sauna, e nel dirigere successivamente il forte getto caldo di vapore agli ospiti con un asciugamano attraverso dei movimenti che sembrano quasi una danza.
Tutti piaceri per il nostro star bene. Abbiamo bisogno di amarci, di volerci bene. Così è bello riprendere gli incontri con gli amici, bere un bicchiere in compagnia… Cosa c’è di meglio?
Mai come in questo periodo stiamo assistendo a un gran apprezzamento del vino. Bere un buon vino è un vero piacere, e l’Italia ci offre il meglio. Dal Prosecco ai vini della Franciacorta al Brunello all’Amarone, ma poi tutti i vigneti autoctoni, i vitigni riscoperti, i vini di origini vulcaniche!
Ma questo non è altro che riprendere le vecchie abitudini dei nostri nonni, che si ritrovavano in osteria, luoghi di incontri ma anche di grandi amicizie, e chiudevano così, in maniera semplice ma ricca di sentimenti, la giornata di – bisogna dirlo – duro lavoro.
Ditevi Ti voglio bene
Il sorriso deve ritornare a dominare le strade, gli incontri, e creare quell’amore che ci manca tanto. Ribadisco, piccole cose, piccole attenzioni. Perché ricordiamoci bene che la felicità è fatta di piccoli momenti. Cerchiamo di fare di più le cose che ci fanno star bene.
E poi riscopriamo anche il piacere di andare a teatro ma per godere, per divertirci. Purtroppo in Italia, a differenza di quanto succede negli Stati Uniti, il teatro è stato sempre molto impegnato. Solo ultimamente stiamo assistendo a delle bellissime commedie musicali che veramente rallegrano e fanno sicuramente bene allo spirito, per cui concediamoci una serata di puro divertimento, anche se purtroppo questi spettacoli sono spesso esclusiva delle grandi città come Roma o Milano. Ma può essere anche l’occasione per un weekend.
A tal proposito vorrei segnalarvi, sperando venga ripresa nella prossima stagione, lo spettacolo Once – Una volta nella vita della Compagnia della Rancia, che non è una semplice storia d’amore,ma il racconto di vite vissute tra sogni e speranze.
Undici tra attrici e attori raccontano una storia recitando, cantando, danzando e suonando, e per la prima volta si descrive l’amore come un sentimento disinteressato, privo di ogni aspettativa di riscontro. Si ama per salvare e non per essere salvati.
Iniziamo a esternare i nostri sentimenti. Non dobbiamo aver paura di dire quello che proviamo. Dobbiamo essere sereni con noi stessi e ne guadagneremo in positività. Cosa c’è di più bello che dire a una persona, a un figlio, a un genitore, a un amico, “Ti voglio bene”? Non ci perdiamo nulla, ci guadagniamo solo, e sicuramente sono due sorrisi in più.
Quanta gioia mi dà ancora adesso aver detto poche settimane prima che mancasse a mia mamma “Ti amo alla follia”. Lo sapeva benissimo, ma un altro conto è sentirselo dire.
La musica di Davide Scavolini
Purtroppo questi tempi non ci aiutano, tutto molto freddo, complesso e non sincero. L’esteriorità oggi conta più del sentimento, ma è volatile e non dura.
Basti pensare alle canzoni… Pochi sono i cantautori che parlano di sentimenti, di valori, di emozioni. Se non si vive di emozioni la vita non può essere vissuta. Per questo sono sempre più colpito dai testi di Davide Scavolini, che sa ancora parlare d’amore, di amicizia, del cuore.
Bellissima anche la sua ultima canzone, Il tuo nome per sempre, uscita il 16 dicembre. Racconta dei tormenti di quando finisce un amore, e certe sue frasi sono perfette perché rappresentano quello che molti di noi hanno sofferto o vissuto nella propria vita.
Bellissimo quando dice: “Dimmi che è ancora Natale/Dimmi qualcosa da custodire/Ti regalavo le ansie/Tu le scartavi a dicembre/ Ti ricordi la neve/ E le mani fredde/ Stanotte fai bei sogni quando dormi/ Ma ti pre- go vattene dai miei ricordi”.
A questo punto non mi resta che augurarvi un 2023 (e non solo) pieno di sorrisi, che vi porti a trovare il meglio di voi stessi per dare e ricevere amore e godere di ogni singolo giorno, momento. E se magari non sempre tutto va come vorreste, ricordatevi che come dice Davide Scavolini “Le matite spezzate colorano ancora”.
Buon 2023!
a cura di Alessandro Resente