I The Kolors svelano com’è nata Italodisco
Nel corso di una nuova intervista, i The Kolors svelano com’è nata Italodisco: ecco le dichiarazioni della band
Parlano i The Kolors
Negli ultimi mesi Italodisco dei The Kolors ha scalato le classifiche italiane ed europee, confermandosi come la vera hit estiva di quest’anno. La band, grazie al brano, ha così ottenuto un riconoscimento dietro l’altro e solo pochi giorni fa è arrivata la versione inglese della canzone, che è già un successo. Ma vi siete mai chiesti com’è nata Italodisco? Adesso a svelare questa curiosità è lo stesso Stash, nel corso di un’intervista a Radio Deejay. Queste le dichiarazioni del cantante in merito:
“Avevamo mandato in assistenza un synth di fine anni ’70 inizio anni ’80. Quando torna, lo colleghiamo con i cavi audio e corrente e da solo parte con “pom pom pom pom pom”, in stile Funky Town dei Lipps Inc. E abbiamo pensato che sono anni che cerchiamo di raccontare gli anni ’80 declinati ai giorni nostri, ma non avevamo mai raccontato l’Italodisco, quella fetta importante della storia della musica tutta italiana. Non ci siamo dati noi italiani il nome Italodisco, ce l’hanno data all’estero. Ci siamo detti, perché non diamo il nome Italodisco?”.
Ma non è finita. I The Kolors infatti rivelano anche che la nascita di Italodisco è stata casuale e lo stesso Stash ha ammesso di essersi identificato nel testo. Ecco cosa ha affermato a riguardo il leader della band:
“Pensavo a questa sonorità qui, perché il moog tira fuori questo suono anni ’80. Poi le parole erano proprio lì che venivano fuori, e Davide scriveva ‘Presto che non resisto’. Anche ‘Ho un tatuaggio da rifare perché non mi piace più’ è vero. Prima di entrare in studio mentre prendevamo il caffè ero lì che dicevo: ‘Devo rifare questo tatuaggio perché proprio non mi piace’. Lo avevo fatto qualche mese prima. Quindi è nato così. Nei mesi successivi abbiamo detto: ‘Cambiamo questo, cambiamo quello’. Ma poi puntualmente tornavamo alla versione iniziale. E secondo me la gente ha avvertito questa genuinità spontanea”.