Tiberio Timperi, le presunte motivazioni della lite con Ippoliti
Ecco le presunte motivazioni della lite tra Tiberio Timperi e Gianni Ippoliti, avvenuta a Uno Mattina In Famiglia
Cosa sarebbe accaduto tra Tiberio Timperi e Gianni Ippoliti
Poche ore fa nel corso della diretta di Uno Mattina In Famiglia, c’è stata una piccola lite tra Tiberio Timperi e Gianni Ippoliti. Tutto è iniziato quando il giornalista stava tenendo la solita rassegna stampa, quando a un tratto il conduttore ha iniziato a sbuffare. A quel punto Ippoliti ha chiesto al collega cosa stesse accadendo, e quali fossero le motivazioni del suo comportamento. Timperi tuttavia si è rifiutato di rispondere. Tra i due così c’è stato un breve botta e risposta, al termine del quale Gianni ha lasciato lo studio. Il video del momento in breve ha fatto il giro del web e in molti si sono chiesti a cosa fosse dovuto il battibecco.
Adesso a rispondere a questa domanda ci ha pensato Repubblica, che ha rivelato le presunte motivazioni della lite tra Timperi e Ippoliti. Stando a quanto si legge, pare che la reazione del conduttore sia stata dovuta a una notizia letta dal giornalista, ovvero quello che riguardava l’uomo che si offre di accompagnare le donne, per proteggerle, all’eventuale incontro chiarificatore con ex partner violenti.
Lo stesso Tiberio Timperi ha pubblicato sui suoi social il video del momento, senza però aggiungere commenti, facendo ipotizzare che sia stato questo il motivo che ha scaturito la sua reazione. Si può dunque immaginare che il conduttore abbia ritenuto inopportuno citare una notizia del genere nel mezzo di una rassegna stampa legata al gossip. Tuttavia al momento Timperi non ha ancora rotto il silenzio per commentare quanto accaduto con Ippoliti.
Gianni nel mentre, nel corso di un’intervista, ha detto la sua sulla reazione del collega. Queste le sue dichiarazioni: “Sono anni che si verificano questi episodi: ogni volta che io parlo sbuffa, mi chiede ‘ma dobbiamo proprio parlarne?’, guarda l’orologio. Ma perché? Io vorrei solo essere messo nella condizione di poter fare il mio lavoro, non è possibile lavorare in queste condizioni”.