Le discriminazioni subite

Per via del suo orientamento sessuale, inoltre, Tommaso Zorzi ha subito discriminazioni piuttosto pesanti al liceo:

Cose violente, come i pestaggi, no. Ma alcuni compagni di liceo scrissero “froc*o” sulla mia bacheca Facebook, usando profili finti. Fu come trovare imbrattato di insulti l’armadietto di scuola. Se capita per le strade di Porta Venezia, la cosa viene stemperata dall’atmosfera del quartiere. Una volta ho sentito un tizio gridare da una macchina: “Froc*o!”. Ci siamo girati in quindici.

Toccando la sfera sentimentale, invece, ha raccontato di tradimenti e di cosa significa per lui l’amore:

Quando avevo 18 anni il mio primo amore mi tradì. Una mazzata che mi fece stare malissimo. Da allora so che l’amore è guerra, devi stare con il coltello fra i denti. Difficile essere fedeli oggi: la mia generazione è bombardata da mille occasioni per tradire. Io non rinuncerei a una persona che mi fa stare bene solo perché una volta mi ha ingannato. Ho perdonato e mi sono dato da fare anch’io. Ora sono tranquillo e innamorato.

Infine, in merito alla passione per la scrittura Tommaso Zorzi ha dichiarato:

Il mio professore d’italiano, al liceo, era lo scrittore Alessandro D’Avenia. A 15 anni scrissi un tema che gli piacque, mi fece partecipare al concorso letterario della scuola, lo vinsi. Poi ne vinsi altri, scrissi qualche racconto. Ma durante il lockdown ho ricominciato sul serio e ho lavorato al primo libro. Questo riflette in modo distaccato sull’amore e sugli amori impossibili, gli unici che vale la pena di raccontare perché ti fanno rimettere in gioco la tua vita. Continuerò a scrivere: mi calma.

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