Lo sfogo dell’influencer continua

Tommaso, quindi, è andato avanti dicendo:

I pochi mezzi che uno ha a disposizione per potersi difendere da questi imbecilli che, ripeto, da remoto possono farti passare veramente delle brutte giornate, è mettere di tasca tua i soldi, pagare un avvocato, fare causa, la Polizia Postale, iniziare un iter infinito… Che poi siamo in Italia, quindi per tutto ci vuole dieci volte il tempo… Perdi soldi, tempo, salute e buon umore dietro a gente che è legittimata praticamente a fare ‘ste robe.

In conclusione, quindi, Tommaso Zorzi ha affermato:

Ora qui la chiudo. Ma io credo che chiunque, a un certo punto della propria vita, senta il dovere, la necessità di riversare dell’odio o della cattiveria a chiunque ci sia dietro lo schermo, deve rivolgersi a uno specialista e farsi curare. Perché c’è un problema alla base che non si risolve sputando o riversando cattiveria o agendo in malafede nei confronti di qualcuno che non si conosce e che sta dall’altra parte di uno schermo. Basta.

Io sono stufo. Sono in******o nero. Scusate, ma sono veramente in******o nero perché io non posso, sempre con più frequenza, leggere o sapere o venire a conoscenza di persone, come nel mio caso ma ce ne sono tanti altri, che devono subire rotture di c***o legate a una completa… Non ho neanche le parole… Un completo disastro che sta succedendo sui social.

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