Un nuovo volto per la mitica Dalida: dopo Sabrina Ferilli, Sveva Alviti
Nel 2017 cadranno due tristi anniversari per il mondo della musica: i cinquant’anni dalla morte di Luigi Tenco e i…
Nel 2017 cadranno due tristi anniversari per il mondo della musica: i cinquant’anni dalla morte di Luigi Tenco e i trenta da quella di Dalida. Uniti nel lavoro, nella vita e nel tragico destino che li ha voluti artefici della propria morte, hanno entrambi lasciato un segno indelebile con il loro modo di raccontare una vita vissuta con grande successo, ma anche con grandi sofferenze. E se Luigi Tenco è stato una pietra miliare nella storia della canzone italiana, Dalida è stata una vera, immensa star in Francia, dove è arrivata dall’Egitto come modella e attrice alla fine degli anni ’50 per poi rimanerci in pianta stabile, lei, l’italiana del Cairo.
Sulla vita di Dalida molto si è detto e scritto, una Sabrina Ferilli ne ha dato una versione all’acqua di Roma in una fiction qualche anno fa (è entrata nella leggenda la frase “Luiggggi ! M’avete ammazzato a Luiggggi!”, grido di dolore denso di G, in una pronuncia non propriamente francofona). Ma oggi è di nuovo il turno di un’italiana, Sveva Alviti, che, sbaragliata la concorrenza di qualche centinaio di pretendenti al trono, ha conquistato il diritto di calarsi nei panni di Iolanda Gigliotti, vero nome di Dalida. In una lunga intervista al Corriere della sera Sveva racconta di come sia passata attraverso una lunga serie di provini, scavalcando nomi come Penelope Cruz, fino a giungere alla prova finale e decisiva: esibirsi truccata e vestita come lei. Per una ragazza tutto sommato nuova dell’ambiente, non ancora affermata, senza particolari esperienze come cantante e completamente digiuna della lingua francese era una montagna quasi impossibile da superare. Eppure ci è riuscita e, cantando Je suis malade, ha definitivamente segnato il punto della vittoria.
Interpretare Dalida vuol dire diventare Dalida. La vita, gli amori, la struggente malinconia nello sguardo di una donna tanto forte quanto fragile entrano nell’anima di chi la vive e la interpreta. E a quanto pare la bella Sveva è stata all’altezza del ruolo: in una delle esibizioni previste dal copione la sua interpretazione sia canora che scenica è stata così convincente che perfino i figuranti, solitamente piuttosto indifferente come pubblico, l’hanno acclamata gridando “Dalida, Dalida” e invocando il suo rientro in scena.
Potrebbe, anzi sicuramente sarà il trampolino di lancio per la carriera della Alviti. E pensare che prima di questo provino stava per mollare il cinema… In bocca al lupo.