Voto Down per Paola Egonu

Paola Egonu - Up & Down
Paola Egonu – Up & Down

Sul palco a Sanremo c’era anche Paola Egonu, che pare abbia ritrovato la felicità tra le braccia del fidanzato polacco, il pallavolista Mical Filip. Non so se Mical vorrà, se lei anche vorrà, farsi una famiglia con lei, forse è presto, di certo lei rilascia dichiarazioni raggelanti:

«Vale la pena far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?». L’ha detto a Vanity Fair, la rivista di Simone Marchetti. Un figlio, sostiene la pallavolista, potrebbe rivivere tutta la crudeltà che lei, da sempre, ha sperimentato sulla sua pelle. Se lo dice io le credo, tanto che racconta: «A quattro anni ho capito di essere diversa. Ero all’asilo e, con un mio amichetto, stavamo strappando l’erba del giardino: ci facevano ridere le radici. La maestra ci ha messo in castigo. Per tre volte le ho chiesto di andare in bagno. Per tre volte mi ha risposto di no. Alla fine ci sono andata di corsa, senza permesso. Troppo tardi: mi ero fatta tutto addosso. La maestra mi ha riso in faccia: “Oddio, fai schifo! Ma quanto puzzi!”».

Ma poi quando le si chiede: «Oggi c’è meno razzismo in Italia?», risponde: «No. Capita che mia mamma chieda un caffè al bar e che glielo servano freddo, che in banca lascino entrare la sua amica bianca, ma non lei». Io non so dove abbia preso quel caffè, so solo che se dovessi vedere un episodio di razzismo in prima persona potrei uscire da quel bar dopo aver fatto cadere anche il soffitto, ma non mi è mai capitato. Certo, la mamma dei cretini è sempre incinta (basta andare allo stadio per capirlo).

L’Italia è un paese razzista? No, cara Paola e tu, che sei nata a Cittadella, splendida cittadina veneta, da dove hai iniziato a realizzarti, il tuo successo, il nostro orgoglio nei tuoi confronti lo dimostrano. Se lo vuoi, metti al mondo quel figlio: sarà un bambino fortunato perché avrà una mamma come te e vivrà in una nazione come l’Italia, che protegge, o cerca di farlo e che punisce il razzismo.

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