Il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi ha intercettato Vittorio Cecchi Gori poche ore prima della condanna al carcere per crac finanziario.

È notizia di poche ore fa che la Procura Generale della Corte d’Appello di Roma ha emesso il mandato di carcerazione per Vittorio Cecchi Gori. Il produttore cinematografico, rientrato da poche settimane dagli Stati Uniti, dove aveva partecipato alla cerimonia degli Oscar, è stato prelevato in serata dalle forze dell’ordine. Accusato un leggero malore per l’inaspettata notizia, ha trascorso alcune ore al Policlinico Gemelli di Roma dove secondo alcuni sarebbe ancora ricoverato per accertamenti. Altre fonti sostengono invece che, dopo il ricovero, avrebbe seguito le autorità presso la Casa Circondariale di Rebibbia. Non è però ancora chiaro se qui sconterà l’intera pena. La condanna di Vittorio Cecchi Gori, infatti, ammonterebbe a 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di carcere (fonte Repubblica).

Le sue condizioni di salute potrebbero tuttavia spingere a una revisione delle modalità di carcerazione. Si starebbe discutendo se non sia più ragionevole che, per questioni anagrafiche, Cecchi Gori sconti la pena tra le mura di casa.

Nel frattempo il direttore di Novella 2000 aveva sentito il produttore cinematografico proprio poche ore prima che venisse trasferito in carcere. Di seguito il testo che comparirà anche sul prossimo numero del nostro settimanale.

Roberto Alessi intervista Vittorio Cecchi Gori

Leggo su Il fatto quotidiano: “È stata confermata dalla Cassazione la condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per Vittorio Cecchi Gori in relazione al crac della casa di produzione Safin. Sarà rivista solo la durata delle pene accessorie nell’appello bis. L’imprenditore era stato condannato in secondo grado nell’ottobre del 2018 per il fallimento da 24 milioni di euro della Safin Cinematografica”.

E ora Cecchi Gori dal Gemelli, dove era ricoverato per un mancamento è stato portato a Rebibbia. “Basta, mi manca solo che mi ammazzino e le ho provate tutte”, si è lasciato andare con gli amici Vittorio Cecchi Gori dal Gemelli. Gli avvocati stanno studiando se questa condanna dovrà essere scontata in carcere (a 77 anni mi sembra una crudeltà) o ai domiciliari (una vera pena per lui che non sopporta di stare in casa). Vittorio Cecchi Gori non se l’aspettava, mi aveva chiamato proprio ieri per chiedermi un’intervista.

Non era preoccupato, nemmeno furente, nemmeno arrabbiato. Mi conosce da decenni, e mi ha chiesto semplicemente di poter dire la sua, visto che tutti dicono la loro, ma solo su di lui. “E sui fatti miei, con la differenza che loro mi infangano, e la devono finire, se no gliele faccio pagare tutte in una volta”. È stato il nostro ultimo colloquio, e per questo voglio pubblicarlo, che abbia torto o ragione, voglio comunque pubblicare questo suo sfogo, ancora più importante ora, dopo al conferma della condanna.

Intervista a Vittorio Cecchi Gori poche ore prima della condanna

Vittorio, non ne puoi più di certe interviste fatte sulla tua persona.

Leggo dichiarazioni di gente che magari conosco, e che senza nemmeno chiedermi nulla pur di apparire sui giornali rilascia interviste dove parla solo di me e non certo perché mi vuol bene. E se proprio devo leggere di me preferisco essere io a parlare.

Che cosa si legge?

Che sono un uomo solo, abbandonato da tutti, che nessuno mi vuole bene, tranne chi parla, persona che di volta in volta cambia… Se mi vogliono così bene, che bisogno c’è di rilasciare interviste?

E non è vero?

No, e lo vedi anche tu. Oggi sono un uomo sereno, amato, con buoni amici che mi fanno compagnia e con cui esco spesso, perché mi piace uscire la sera. In più leggo insulti anche su chi mi vuol bene.

Chi?

Leggo che Rita Rusic, la mia ex moglie e mamma dei miei due figli Mario e Vittoria, ricomparirebbe nella mia vita sono per andare in televisione. Rita non ha bisogno di me per apparire, e con lei ho un ottimo rapporto.

S’è litigata con Valeria Marini.

Quelle sono scaramucce anche inutili, e me ne dispiace perché con entrambe ho un buon rapporto. E sono stufo di leggere che mi sfruttano. Per che cosa, poi?

Ma chi sono queste persone che pur di apparire parlano di te in giro?

Conoscenti, direi ora ex amici, che cercano pubblicità.

L’intervista andava avanti, ma basta così, spero solo che ora nessuno continui a speculare su di lui.

a cura di Roberto Alessi