Vittorio Feltri e il parere ‘impopolare’ su Lady D: ‘Una sfigata come noi’
Vittorio Feltri ricorda Lady D con originalità, controcorrente rispetto al pensiero dominante: ‘L’abbiamo adorata perché sfigata come noi’
Il ricordo di Lady D
Non ho mai ben compreso i motivi per i quali la popolazione mondiale abbia idolatrato Lady Diana già in vita. Non era particolarmente bella, non era particolarmente intelligente, non era particolarmente elegante, non era particolarmente brillante, non era particolarmente carismatica, non era particolarmente dotata, non era particolarmente talentuosa. Tuttavia, piaceva.
La sua goffaggine risultava essere un pregio, il risultato della sua umiltà, della sua tenera timidezza. Anche successivamente, quando il rapporto con il marito e con la Corona è divenuto complicato, il suo atteggiamento è stato spesso provocatorio, ritorsivo, vendicativo, dettato dalla rabbia, impulsivo. Eppure viene considerata universalmente una martire, al pari di Gesù Cristo messo in croce. Come se fosse la prima persona tradita, la prima persona imbrigliata in un matrimonio di comodo e scomodo, la prima persona illusasi in amore, la prima persona vincolata ad obblighi ed etichette.
Questo vittimismo, di cui ella stessa si è servita e con il cui filtro il mondo intero l’ha osservata, mi produce anche un po’ di disgusto. Alla fine, era una privilegiata.
Cornuta sì, come quasi tutti noi, ma senza il giogo delle restrizioni economiche. Senza difficoltà a mantenere i bambini e ad occuparsene senza un sostegno, come accade a tante signore separate. E mi sembra che non si sia fatta mancare amanti, flirt e fidanzati.
Di cosa diavolo si lamentava? E perché seguitiamo a ritenerla una Vergine afflitta?
Il parere di Vittorio Feltri
Sarò impopolare, ma questa figura non mi piace un granché. Certo, mi duole il modo in cui ella è morta, e trovo le circostanze persino misteriose, di certo bizzarre.
È una strana coincidenza che sia scomparsa in un incidente in cui ha perso la vita insieme al nuovo compagno, un arabo miliardario, personaggio senz’altro fastidioso per la famiglia reale inglese.
Se Diana oggi è un mito è pure per questo trapasso enigmatico, che lascia irrisolti molti quesiti e solleva parecchi dubbi.
Ad ogni modo ritengo che prima della morte ella sia stata tanto amata semplicemente perché ha rappresentato la prova per milioni di donne che persino le principesse, di cui sapevamo che “vivono per sempre felici e contente”, piangono, si disperano, vengono cornificate e mollate, soffrono di disturbi alimentari, non si piacciono, non si accettano, devono lottare per essere libere e conquistarsi da sole il proprio brandello di felicità e di serenità, che neppure il principe, che di solito è un coglione, può garantire loro.
Insomma, adoriamo Diana soltanto perché è sfigata quanto noi. Né più né meno.
a cura di Vittorio Feltri